
Presunti abusi Napoli, parente bimba: non voleva più andare a scuola
Presunti abusi Napoli, parente bimba: non voleva più andare a scuolaRoma, 17 feb. (askanews) – “La bambina non voleva più andare a scuola. Aveva paura. Piangeva, raccontava che questa persona la toccava e le dava i bacetti. Ha identificato il collaboratore scolastico, così il padre della bambina ha preso le foto dei docenti di questa scuola e la bambina quando lo ha visto, ha detto ‘è lui’. Così il mio parente ha creato un profilo su Instagram e ha contattato questa persona, dicendo che era una bambina di 12 anni e lui ha detto ‘mandami la foto’”. Lo ha dichiarato una parente dell’uomo che ha investito il bidello della scuola a Rione Sanità a Napoli per presenti abusi sulla figlia. La donna è stata raggiunta dai microfoni di Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.
“Il mio parente – continua – ha preso una foto da internet e l’ha mandata. Il collaboratore vedendo questa foto, ha iniziato a parlare. Diceva cose del genere ‘io sono vergine, non ti preoccupare cucciola, me lo vedo io’. Fino a che il collaboratore ha mandato una foto delle parti basse e gli ha dato l’appuntamento. Il padre della bambina è andato all’appuntamento, l’ha investito con il motorino, lui è caduto e l’ha picchiato con il casco. Poi è andato dai Carabinieri a costituirsi. Ora è a casa, ci sono delle indagini in corso”. “Lui la mattina doveva andare a fare la denuncia, poi l’ha contattato, ha avuto questa chat. Non lo so cosa gli è successo. È partito. Il giorno dopo si sono presentati tutti i genitori a scuola, perché erano del quartiere e le voci girano. La bambina non può ancora andare a scuola, bisogna aspettare. Oggi non si ha più fiducia di niente, neanche di portare i figli a scuola”, conclude la donna