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Prezzo latte bufala, Altragricoltura chiede dati tracciabilità

Prezzo latte bufala, Altragricoltura chiede dati tracciabilitàRoma, 14 ott. (askanews) – Altragricoltura ha chiesto al Masaf i dati sulla tracciabilità del latte di bufala, compresi i report sul latte prodotto da tutta la filiera italiana e quello prodotto solo nell’areale della DOP e infine i report su cagliate e latte provenienti dall’estero e semilavorati di qualsiasi tipo usati e dichiarati per la produzione di mozzarella mista e non Dop.



Intanto, domani a Casal di Principe si terrà una riunione organizzativa di Altragricoltura per coordinare le iniziative nel quadro della mobilitazione in atto sul “ribasso unilaterale prezzo del latte di bufala, le disdette e le mancate proroghe contrattuali in atto da parte di alcuni caseifici, che rischiano di condannare a morte oltre 400 allevamenti dell’area Dop della Mozzarella di Bufala Campana”. Tra le decisioni annuncaite quella di un chiedere un incontro con Assolatte per valutare la situazione a partire del prezzo del latte e i rischi che corre la Dop della Mozzarella di Bufala Campana. Nella riunione, sarà anche decisa “la tempistica sulla presentazione delle denunce alle Procure della Repubblica competenti per territorio delle denunce per i fatti avvenuti in queste ultime settimane in relazione al comportamento di alcuni caseifici”.


“Dai caseifici giunge notizie che vi sarebbe in circolo troppo latte, circostanza confermata per altro dallo stesso Consorzio di Tutela – spiega Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltur – ma dai dati per ora in nostro possesso queste informazioni non ci convincono. Da dove vine il latte? E da dove è venuto nei mesi scorsi quando i grossi caseifici che possono permettersi di congelare hanno congelato”. Infine domani sera ci sarà la convocazione formale degli Stati Generali in Difesa della Mozzarella di Bufala Campana Dop, da tenersi a Napoli in novembre e sarà anche confermato lo stato di mobilitazione permanente: “Ggli allevatori sono pronti in ogni momento, al seguito di un eventuale ulteriore deteriorarsi delle relazioni contrattuali con i trasformatori, a scendere in piazza a protestare anche ricorrendo allo sciopero del latte”, conclude Fabbris.