Prigozhin candidato a presidenziali russe? Spunta il manifesto
Prigozhin candidato a presidenziali russe? Spunta il manifestoMilano, 12 mag. (askanews) – Lo aveva già annunciato, poi smentito ma ora con lo slogan “Devi colpire nel segno, devi essere onesto” ha evidentemente già pronta una campagna elettorale: sul Web si sta diffondendo un battage “pubblicitario per il candidato alla presidenza (russa) Evgeny Prigozhin”. E secondo l’ormai ben noto stile del personaggio, dopo aver lanciato il sasso, ritira la mano: “Persone sconosciute hanno lanciato un sito Web e hanno cercato di acquistare pubblicità per il loro progetto da metà marzo” si legge sul suo canale Telegram.
Vero è che manca poco meno di un anno alle prossime elezioni presidenziali in Russia, previste per il 17 marzo 2024, e il Cremlino avrebbe già iniziato a prepararsi. Come anche il più papabile degli outsider: Prigozhin appunto. Non a caso alcune fonti vicine al Cremlino hanno detto nei giorni scorsi al media di opposizione russa Meduza: Prigozhin ha oltrepassato le “linee rosse” con le sue dichiarazioni (e insulti a Vladimir Putin) e “se continua così, le forze di sicurezza ufficiali lo fermeranno sicuramente”.
Sul sito web del “candidato presidenziale” Prigozhin, il padrone dei mercenari della Wagner è descritto come “una persona che non venderà la Russia per castelli europei e conti bancari americani. Prigozhin non si è inchinato ai proiettili della Nato! Né si inchinerà ai diplomatici americani!”. Il tutto mentre a Bakhmut, città fortezza ucraina dove i suoi uomini hanno combattuto per oltre 400 giorni, la controffensiva di Kiev comincia a dare i primi risultati. Il presunto programma elettorale dell’ex “cuoco di Putin” si ispira a concetti già usati e usurati dall’attuale leadership al potere. Il sito del “candidato” afferma infatti che i cittadini della Russia sono “portatori di una spiritualità russa unica, di un carattere russo unico” e che la Russia stessa è “un paese unico in cui vivono persone uniche”.
“Ufficialmente, Evgeny Prigozhin non commenta” si legge sul canale. Ma sembra proprio che alcune previsioni di politologi russi, come Aleksey Mukhin a gennaio, fossero azzeccate.