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Progetto Fondazione Occorsio “La Giustizia adotta la scuola”

Progetto Fondazione Occorsio “La Giustizia adotta la scuola”Roma, 28 feb. (askanews) – Il 29 gennaio 2024, alle ore 10, si terrà la presentazione della IV edizione del progetto “La Giustizia adotta la Scuola”, ideato e curato dalla Fondazione Vittorio Occorsio (FVO), nell’ambito di un Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.



L’evento si svolgerà nell’aula magna dell’istituto superiore Francesco Morano di Caivano (NA), sito nel cuore del Parco Verde, grazie alla collaborazione della Fondazione con la dirigente scolastica dell’istituto Morano – Eugenia Carfora – e con il commissario straordinario del Governo per Caivano – Fabio Ciciliano – , in presenza di 120 studenti dell’istituto e di altre due scuole del Comune e con il collegamento streaming delle 107 scuole partecipanti al progetto “la Giustizia adotta la Scuola”, sparse in tutta Italia. Il significato simbolico di incontrarsi in una scuola di Caivano è quello di raccontare una storia positiva, quella dei giovani che quotidianamente danno prova che cambiare è possibile, che ribellarsi alla criminalità e all’illegalità non richiede atti eroici isolati ma lo sforzo di tutti di farsi comunità e di resistere alle tentazioni del facile guadagno che la vita criminale può offrire.


In questo modo la memoria delle vittime della lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata degli anni 70-80-90 del Novecento, che è il tema principale di cui la Fondazione Occorsio si è sempre occupata, si arricchisce di un senso ulteriore: affiancare ragazze e studenti nell’affermazione di una legalità quotidiana. Il cuore dell’incontro avrà ad oggetto il confronto degli studenti con il Procuratore Generale della Cassazione, Luigi Salvato, che è anche componente del comitato scientifico FVO, che è nato e cresciuto vicino Caivano e che quei luoghi, dunque, conosce molto bene, e che racconterà come ha assistito alla genesi del Parco Verde e al suo degrado. Gli studenti, che dialogheranno, oltre che con il PG Salvato, con Melina Decaro, segretaria generale Fondazione Vittorio Occorsio, con l’attrice Anna Ravel, protagonista de I Fratelli de Filippo di S. Rubini, e con i fondatori della Fondazione Occorsio, Eugenio e Vittorio Occorsio, rispettivamente figlio e nipote del giudice Vittorio Occorsio, peraltro di origini napoletane, ucciso a Roma nel 1976 dal terrorismo neo-fascista. Interverranno Eugenia Carfora, dirigente scolastica Istituto Statale Francesco Morano di Caivano, e Fabio Ciciliano, commissario straordinario di Governo per Caivano. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming su RaiCultura.it con pubblicazione su RaiCultura.it e RaiPlay.it


Così il commissario straordinario del Governo per Caivano Fabio Ciciliano: “Desideriamo ringraziare la Fondazione Vittorio Occorsio per aver progettato e organizzato questo percorso. E’ molto importante promuovere la cultura della legalità all’interno delle scuole, attraverso l’adozione di pratiche e valori che possano ispirare e educare le generazioni future. È fondamentale comprendere quanto sia rilevante fornire agli studenti esempi positivi e occasioni per riflettere sul significato della giustizia e del rispetto delle leggi nella nostra società. Solo così possiamo contribuire a formare una cittadinanza attiva e consapevole, capace di promuovere il bene comune e contrastare ogni forma di illegalità e ingiustizia. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, in cui la consapevolezza dei propri diritti e doveri sia la base per una comunità fondata sui principi della legalità e della giustizia”. Per Vittorio Occorsio, co-fondatore Fondazione Vittorio Occorsio, “restiamo convinti, come Fondazione intestata al giudice Occorsio, mio nonno, che queste idee praticava, che le virtù da perseguire siano quelle del dialogo e del confronto, del mettersi d fronte ai problemi e alle urgenze dell’altro, il tutto nel rispetto delle regole etiche e giuridiche ma senza temere di esprimere fino in fondo i propri punti di vista. Lo dobbiamo alla memoria dei nostri caduti e alle necessità di una pacifica convivenza”.


Così invece dichiara Filippo Dispenza: “bisogna dire Basta all’arroganza criminale, le nuove generazioni si ribellino a chi di fatto ha limitato le libertà costituzionalmente garantite. La mafia, la camorra, la ‘ndrangheta e tutte le organizzazioni criminali. E la Scuola, in simili contesti, assume un valore fondamentale, affinché i giovani possano, con lo studio dell’Educazione Civica, apprendere fin dalla tenera età gli strumenti necessari per osservare correttamente le regole e le leggi, evitando di intraprendere facili, e spesso illegali, scorciatoie per raggiungere i propri obiettivi e divenire dei buoni cittadini”. La Fondazione Vittorio Occorsio, giunta al quarto anno di attività, mantiene vivo il senso della sua costituzione ovvero sensibilizzare le nuove generazioni sulla memoria delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata degli Anni di Piombo per serbarne il ricordo e l’insegnamento, al fine di diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva. La Fondazione ha, inoltre, la finalità di stimolare la ricerca interdisciplinare e di presentare proposte sulle nuove sfide legate all’esercizio della giurisdizione, confrontandosi con analoghe esperienze di altri Paesi. In tale ambito, la Fondazione ha sottoscritto un Memorandum of Understanding con l’Agenzia ONU per la prevenzione del crimine internazionale (UNODC), ai sensi del quale la Fondazione svolge il ruolo di think tank sull’Intelligenza Artificiale e il cybercrime, per l’aggiornamento e la riforma delle convenzioni internazionali vigenti. Il progetto della Fondazione “La Giustizia adotta la Scuola”, che ha un focus particolare su aree ad alto tasso di criminalità giovanile e di abbandono scolastico, vede quest’anno triplicato il numero degli Istituti scolastici coinvolti (107), la partecipazione di 200 tra dirigenti scolastici e docenti, 100 tutor e testimoni, tra alti magistrati e giudici, comandanti dei Carabinieri, professionisti familiari vittime del terrorismo o della criminalità organizzata, circa 6.000 studenti per 300 incontri e circa 1.000 eventi da febbraio a fine anno, con il coinvolgimento delle famiglie e comunità territoriali.