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Programmi di benessere aziendale aumentano produttività dipendenti

Programmi di benessere aziendale aumentano produttività dipendentiMilano, 19 mag. (askanews) – Wellhub (ex Gympass), la piattaforma leader nel settore del benessere aziendale, ha pubblicato oggi il rapporto ‘Il Roi del Benessere 2024’. Lo studio ha rilevato che il 95% delle aziende che misurano il ROI dei programmi di benessere aziendale nel 2024 registra un ritorno positivo rispetto al 90% dell’anno precedente. In generale, nove aziende su dieci riferiscono che il loro programma di wellbeing riduce i costi dell’assistenza sanitaria. I responsabili delle risorse umane attribuiscono il ROI positivo alla riduzione dei giorni di malattia, alla diminuzione dei costi sanitari e di reclutamento, nonché ai tassi di fidelizzazione più elevati, all’aumento della produttività e alla soddisfazione generale dei dipendenti.



I dati della ricerca parlano chiaro. Il benessere dei dipendenti è un investimento strategico per le performance aziendali, in grado di determinare una serie di vantaggi chiave per le imprese. Fra questi: L’aumento della produttività dei dipendenti: il 99% dei responsabili delle risorse umane afferma che i programmi di benessere aumentano la produttività dei dipendenti L’abbassamento dei costi sanitari: il 91%, contro il 78% nel 2023, dei leader HR interpellati segnala che il costo delle prestazioni sanitarie è diminuito proprio grazie a politiche di wellbeing; a riduzione dei giorni di malattia e dell’assenteismo: l’89% degli intervistati registra un numero inferiore di giorni di assenza per malattia dei dipendenti; Il decremento dei costi di assunzione e l’abbassamento del turnover: il 98% dei referenti afferma che il proprio programma di benessere riduce il turnover e l’83% lo considera “molto” o “estremamente” importante per l’acquisizione di talenti Il miglioramento della resilienza dei dipendenti: l’87% dei leader HR afferma che il proprio programma di wellbeing rappresenta una fattore “molto” o “estremamente” determinante per aumentare la resilienza dei dipendenti nelle sfide legate al lavoro. Dallo studio emerge anche che la partecipazione e l’impegno dei dipendenti nel campo del benessere è condizionata da due fattori principali principali.


I programmi di benessere devono essere olistici: le aziende con programmi di benessere olistici (più di quattro offerte) e con tassi più elevati di coinvolgimento dei dipendenti hanno maggiori probabilità di vedere un maggiore ritorno sugli investimenti. Le aziende che hanno adottato un approccio completo al benessere hanno registrato ritorni significativi, con il 24% che ha ottenuto ritorni del 150% o più. Mentre quelle che hanno offerto solo due o meno tipi di proposte (ad esempio, solo salute mentale o forma fisica) hanno registrato rendimenti tra lo 0% e il 50%. La partecipazione dei vertici aziendali è fondamentale: esiste un chiaro legame tra il coinvolgimento della classe dirigenziale di un’azienda nelle iniziative di benessere e il tasso di partecipazione complessivo dei dipendenti. Quando il coinvolgimento dei C-level nei programmi di benessere scende sotto il 30%, il tasso medio di partecipazione dei dipendenti si attesta attorno al 44%. Il tasso sale al 80% in corrispondenza di una significativa crescita dell’engagement degli executive (+70%).


Un altro aspetto che pone in evidenza la ricerca è il cosiddetto ‘Effetto Wellhub’, secondo cui le aziende che utilizzano Wellhub registrano un ritorno sull’investimento più elevato, maggiori incrementi di produttività e una migliore gestione dei talenti rispetto a quelle che non si avvalgono dell’offerta olistica dell’azienda. I numeri sono molto evidenti: il 77% delle aziende che collaborano con Wellhub ha registrato un ROI complessivo superiore al 100%, rispetto al 53% delle aziende senza Wellhub. “Non è passato molto tempo da quando le aziende consideravano il benessere come un benefit marginale. Se i dipendenti volevano seguire un corso di yoga o frequentare la palestra, questo andava bene, ma non era considerato parte di una strategia aziendale più ampia, afferma Cesar Carvalho, fondatore e CEO di Wellhub. “Ora è chiaro che offrire solo alcune soluzioni puntuali non funziona. Essere un’azienda che si occupa di benessere significa creare un ambiente di lavoro in cui i dipendenti si sentano supportati nel prendersi cura della propria salute da un punto di vista olistico e dare loro le risorse per farlo. Il fatto che più della metà dei responsabili delle risorse umane abbiano registrato un ritorno di 2 euro per ogni euro investito nel benessere dei propri dipendenti è un dato illuminante che dimostra come questo investimento vada a vantaggio sia dei dipendenti che dei loro datori di lavoro”. “In qualità di HR leader, il nostro ruolo va oltre le tradizionali funzioni HR. Dobbiamo promuovere un ambiente di lavoro che migliori la cultura e il morale, rimanendo al contempo molto concentrati sull’impatto aziendale. Raggiungere questo equilibrio richiede dedizione e agilità per soddisfare le esigenze in evoluzione di tutti i dipendenti”, dichiara Livia Martini, Chief People Officer di Wellhub. “I risultati dello studio di quest’anno chiariscono una cosa: è fondamentale investire nelle persone. Se attuato in modo strategico, dare priorità alla salute mentale, fisica ed emotiva dei dipendenti non solo creerà una forza lavoro più felice e sana, ma determinerà significativi ritorni per l’azienda.”