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Proposta Vini: nel 2024 bianchi in crescita a spese dei Supertuscan

Proposta Vini: nel 2024 bianchi in crescita a spese dei SupertuscanMilano, 26 dic. (askanews) – Quali saranno i trend del vino in Italia nel 2024? Secondo Proposta Vini, una delle principali aziende di distribuzione del nostro Paese, l’anno che sta per iniziare consoliderà ulteriormente dinamiche che già hanno segnato il mercato in questi ultimi anni, a partire dalla crescita dei bianchi.

“Il forte aumento dei prezzi nel 2023 ha portato ad uno spostamento dei consumi verso vini con un buon rapporto qualità/prezzo: le referenze troppo costose non sono più alla portata di una classe di consumatori in questo momento in sofferenza, ovvero quella che va dai 30 ai 45 anni” premettono il fondatore Gianpaolo Girardi e Gianluca Telloli, selezionatore wine dell’azienda trentina che offre un portfolio di quasi 4mila referenze selezionate a oltre 9.500 ristoranti in tutta Italia. Innanzitutto, “continuerà l’aumento del consumo di vini bianchi, con scelte sempre più mirate verso le varietà autoctone, anche se notiamo anche una tonica e inaspettata ripresa dello Chardonnay che crediamo continuerà” spiegano, sottolineando di contro la “situazione statica dei rossi, con il crollo dei Supertuscan e dei bordolesi in corso, che pensiamo si manterrà tale”. In casa “Proposta vini” c’è una certa freddezza sui vini rosati: “Sono anni che si parla del loro decollo, ma non crediamo che possa avvenire nei prossimi mesi” spiegano i due esperti, precisando che “a nostro avviso fino ad oggi non si può parlare perché le bottiglie consumate nel 2022 sono state le stesse del 2007”.

Al contrario dei rosé, Proposta Vini prevede un moderato aumento dei vini da dessert, categoria storicamente sottotono in Italia. “Molti di questi vini – sottolineano – sono anche degli splendidi dessert, nel senso che se consumati da soli, senza abbinamenti, costituiscono di per sé un dolce: sono caldi, suadenti, curiosi, perfetti”. Per quanto riguarda le bollicine, il 2024 dovrebbe essere per lo Champagne “un anno di mantenimento delle posizioni e, in taluni casi, di arretramento”, mentre per quanto riguarda gli spumanti nostrani Girardi e Telloli prevedono “un forte consolidamento del Trentodoc, un ulteriore arretramento del Franciacorta e un altro salto in avanti nelle vendite delle varie espressioni della spumantistica prodotta con uve italiane, sia con Metodo Classico sia con Metodo Martinotti”. Infine, le altre tipologie. “I cosiddetti vini naturali, se di qualità e senza difetti, continueranno ad essere apprezzati dai consumatori, così come i Piwi avranno sempre uno spazio nel mondo del vino, anche se non siamo in grado di fare previsioni sulla crescita o diminuzione del consumo. Discorso simile – concludono – dei vini senza alcol: se ne parla tanto ma è prematuro a nostro avviso fare previsioni”.