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Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastro

Psa avanza, Confagri Mantova: stiamo andando incontro a disastroRoma, 27 mar. (askanews) – Avanza l’epidemia di Peste Suina Africana nel nord Italia. Si continua ad assistere ad un’espansione del virus nel nord-ovest, con l’allargamento delle zone soggette a restrizione in provincia di Milano a causa di ulteriori casi di positività all’interno del Parco del Ticino, e in provincia di Parma, a seguito dell’avanzare della malattia verso est, con l’interessamento, ultimo in ordine di tempo, del comune di Borgo Val di Taro.



Al momento, in Italia, le zone soggette a restrizione, oltre a quelle già dette, sono le province di Alessandria, Asti e Cuneo in Piemonte, le province di Genova, Savona e La Spezia in Liguria, la provincia di Pavia in Lombardia, la provincia di Piacenza in Emilia Romagna, la provincia di Massa Carrara in Toscana, una parte del comune di Roma nel Lazio, la provincia di Reggio Calabria in Calabria, la provincia di Potenza in Basilicata e la provincia di Salerno in Campania. “La situazione è decisamente preoccupante – spiega Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – dal momento che l’espansione dell’epidemia sta sempre più interessando province vocate alla produzione suinicola e alla realizzazione di prodotti di eccellenza del made in Italy. Non possiamo nascondercelo, la Psa è a pochi chilometri dalla provincia di Cremona, e subito dopo c’è quella di Mantova. Questi territori, con Brescia, sono quelli in cui la suinicoltura è più sviluppata. Se non predisponiamo contromosse, andremo incontro al disastro”.


“È fondamentale – dice Cortesi rivolgendosi agli allevatori – che tutte le misure di biosicurezza, anche quelle rafforzate, vengano messe in atto, per far sì che, nella malaugurata ipotesi in cui la nostra provincia dovesse ricadere in zona di restrizione, si possano comunque movimentare i suini. La collaborazione con i veterinari dell’Ats è proficua, e in loro riscontriamo un’ottima predisposizione all’ascolto e alla risoluzione dei problemi”. E il conto economico, intanto, si fa sempre più pesante: “oggi – spiega Cortesi – perdiamo 20 milioni di euro al mese di esportazioni a livello nazionale. Se anche la provincia di Mantova rientrasse in quelle in restrizione, la cifra salirebbe a 60 milioni”.