Putin ricorda Berlusconi al forum di San Pietroburgo. Poi minaccia: possiamo distruggere il centro di Kiev
Putin ricorda Berlusconi al forum di San Pietroburgo. Poi minaccia: possiamo distruggere il centro di KievRoma, 16 giu. (askanews) – La Russia ha spostato la prima tranche di armi nucleari in Bielorussia, un deterrente, e ricorda, attraverso le parole del presidente Vladimir Putin, che ne ha a disposizione più dei Paesi Nato e non ha intenzione di ridurle. Una minaccia che si aggiunge a quella diretta al centro di Kiev, che Mosca, aggiunge il numero uno del Cremlino, può colpire e distruggere, esattamente come sta bloccando la controffensiva ucraina e bruciando i carri armati Leopard che hanno lo stesso destino che avranno in caso di dispiegamento gli F-16, elemento di ulteriore coinvolgimento dell’Alleanza atlantica. In un’ora e diciannove minuti, il discorso più lungo mai pronunciato al Forum economico di San Pietroburgo dove nelle precedenti edizioni si era limitato a discorsi di meno di mezz’ora, Putin ha parlato di tutto, dall’economia al nuovo ordine mondiale, dal gas e il petrolio alla legislazione russa sulle società estere, e ovviamente anche di Ucraina dove, ha velatamente fatto capire, con “un’amministrazione diversa” a Washington la situazione sarebbe potuta essere differente.
La Russia “ha spostato la prima parte di armi nucleari in Bielorussia, completeremo l’obiettivo entro fine anno”, dice dal palco di San Pietroburgo, aggiungendo che Mosca “ha più armi nucleari dei Paesi della Nato”: “Vogliono che le riduciamo, bene non lo faremo”, ha spiegato parlando dei tentativi di riprendere i colloqui sulla riduzione degli armamenti. La forniture di armi nucleari a Minsk è “elemento di deterrenza, un segnale per chi pensa di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”, aggiunge rimarcando che gli Stati uniti hanno creato “un precedente quando hanno usato armi nucleari”. E oltre alla minaccia del nucleare, Putin prosegue spiegando che la Russia può facilmente distruggere qualsiasi edificio nel centro di Kiev, ma non lo fa per una serie di motivi: “Se distruggiamo cinque complessi Patriot vicino a Kiev, allora possiamo facilmente distruggere qualsiasi edificio e struttura nel centro di Kiev. Non ci sono restrizioni per questo. Non lo stiamo facendo per una serie di motivi”. Posizione che non cambia anche se gli attacchi alla regione russa di Belgorod e al Cremlino sono stati tentativi di “provocarci in azioni di ritorsione, gravi e potenti”.
“L’Ucraina sta portando avanti dei nuovi tentativi di controffensiva e sono in corso scontri in questo momento, anche nell’area di Zaporizhzhia”, ma Kiev “non ha possibilità di successo”, ribadisce Putin sicuro, annunciando che se gli F-16 che verranno forniti all’Ucraina si troveranno in basi all’estero “vedremo come abbatterli, è un grave rischio di un ulteriore coinvolgimento della Nato”, quindi come i carri armati Leopard sono in fiamme in questi momenti anche agli F-16 toccherà lo stesso destino. Nel corso del lungo discorso Putin ricorda anche l’amico scomparso, Silvio Berlusconi, per cui chiede un minuto di silenzio che l’intera sala osserva: “Era un uomo molto brillante, molto attivo ed energico. Una persona straordinaria”. E se parte del discorso è stato dedicato all’Ucraina, la parte iniziale ha tenuto in considerazione l’economia: “La Russia deve aumentare la spesa per la Difesa per garantire la sicurezza del Paese”, dice dopo aver parlato del Pil russo che potrebbe crescere del 2% entro la fine dell’anno e ad aprile ha registrato un +3,3%. “Abbiamo mantenuto una politica responsabile e ben bilanciata, la disoccupazione è rimasta a livelli minimi, al 3,3% così bassa non è mai stata nella nostra storia, e anche l’inflazione, che è più bassa rispetto ad altri Paesi europei, al 2,9%, il minimo storico”, rivendica il presidente russo sottolineando che anche il commercio con l’estero, nonostante le pressioni, ha retto ed è cresciuto.