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Record a valore in 2024 per florovivaismo made in Italy: 3,3 mld

Record a valore in 2024 per florovivaismo made in Italy: 3,3 mldRoma, 19 feb. (askanews) – Record nel 2024 per il florovivaismo Made in Italy che raggiunge il valore massimo di sempre a quota 3,3 miliardi di euro, grazie anche al traino dell’export, che chiuderà l’anno a 1,3 miliardi, e al lavoro delle diciannovemila imprese impegnate a produrre piante e fiori di alta qualità su una superficie di 30mila ettari. Sul comparto pesano però la situzione internazionale, i cambiamenti climatici, l’aumento dei costi dell’energia e la fatica a trovare manodopera qualificata. Sono i dati del primo rapporto nazionale sul settore realizzato dal Centro Studi Divulga e da Ixe’ con Coldiretti e presentato a Myplant&Garden, una delle più importanti manifestazioni internazionali per i professionisti delle filiere del verde.



Sull’attività delle aziende nazionali, si spiega nel rapporto, pesa oggi la difficile situazione internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina, abbinata agli effetti dei cambiamenti climatici. Proprio a causa del conflitto le aziende hanno subito un aumento dei costi dell’83% per i prodotti energetici e del 45% per i fertilizzanti rispetto al 2020, oltre a un +29% per altri input produttivi quali sementi e piantine. E ancora, pesano i costi in progressivo aumento, che ancora fanno fatica ad essere riassorbiti, anche a causa della concorrenza sleale delle importazioni a basso costo dall’estero. Il 72% delle importazioni Ue arriva dall’Olanda, con il porto di Rotterdam autentico “buco nero” in fatto di controlli sulla merce importata che finisce spesso per essere “triangolata” acquisendo la provenienza comunitaria, mentre tra i paesi extra-Ue si distinguono Cina, Thailandia ed Ecuador, questi ultimi soprattutto per gli arrivi di fiori.


Da Nord a Sud della Penisola non va poi trascurato l’impatto dirompente dei cambiamenti climatici. Secondo Divulga/Ixe’ due aziende agricole su tre (66%) hanno subito danni nell’ultimo triennio a causa di eventi estremi, tra grandinate, trombe d’aria, alluvioni e siccità che a più riprese hanno interessato il territorio nazionale. Il risultato di tutti questi fattori è che più di un terzo delle aziende florovivaistiche denuncia difficoltà economiche. Proprio l’aumento di costi risulta in cima ai problemi denunciati, davanti a burocrazia e clima, mentre al quarto posto c’è la mancanza di manodopera qualificata e al quinto gli squilibri all’interno della filiera.