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Report FareAmbiente: in aumento prodotti “Made in Italy” contraffatti

Report FareAmbiente: in aumento prodotti “Made in Italy” contraffattiRoma, 29 dic. (askanews) – “Niente ferma la contraffazione, in aumento la contraffazione nel 2023, a danno soprattutto del marchio Made in Italy. Già nel 2022 i principali sequestri hanno riguardato oltre 36 milioni di prodotti contraffatti, più di 20 milioni di articoli per violazione delle norme a tutela del ‘Made in Italy’, oltre 9 milioni di manufatti per violazione delle normative a tutela del diritto d’autore e più di 200 milioni di beni considerati non conformi e/o non sicuri alle normative vigenti. Si è stimato che il volume d’affari nel periodo marzo 2022 – marzo 2023, ha avuto un ammontare di oltre 800.000 euro, determinato soprattutto dalla vendita illegale di oltre 10 milioni di prodotti contraffatti. Secondo i dati del ministero degli Interni il 49% del volume d’affari è da attribuire ai beni di consumo, il 23% a giocattoli, il 12% a capi del settore moda, il 13% a oggetti di elettronica ed il 3% da prodotti agroalimentari”. E’ quanto emerge dal report annuale realizzato dall’associazione ambientalista FareAmbiente “Botti illegali, giocattoli e cibo” realizzato grazie ai dati forniti dall’Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

“Tutti i prodotti – racconta il presidente nazionale di FareAmbiente, Vincenzo Pepe – sono riconducibili quasi per il 70% alle festività di Natale, dove il mercato della contraffazione illegale prolifica. Come ovvio i prodotti maggiormente illegali sono quelli della cosmetica, abbigliamento, food, giocattoli. Soprattutto per la cosmesi si è riscontata un incremento del mercato nero che però corre sui social network e canali di commercio online”. “Dati – si legge ancora nel report – confermati grazie alla ‘operazione ‘Aphrodite’ Europol, Olaf ed Euipo che ha permesso di individuare e poi rimuovere 133 account sui social media e 4.419 siti web, portando al sequestro di quasi 10 milioni di unità di prodotti :cosmetici, profumi, abbigliamento, calzature, orologi e giocattoli dei marchi più noti. Riguardo ai botti illegali, in base ai dati della Polizia di Stato nel corso dei controlli previsti dai servizi di prevenzione sono stati sequestrati 73.220 chilogrammi di prodotti pirotecnici e 1.818 chili di polvere da sparo. Inoltre sono state sequestrate 8 armi comuni da sparo e 11.953 munizioni. 1.785.815 parti di articoli pirotecnici di varia natura e 583 lanciarazzi. In base ai dati del Comando Generale dell’Arma dei CC II reparto, per quanto concerne il periodo natalizio 2022-23, la regione in cui sono stati sequestrati il maggior numero di materiale esplodente e numero di persone denunciate è stata la Puglia seguita dalla Campania, Sicilia, Lazio e Piemonte. Mentre nel 2023 la regione con maggiori sequestri risulta essere la Campania seguita dal Piemonte. Allarme in Campania soprattutto a causa della “bomba Scudetto” che è una versione potenziata del “pallone di Maradona” composto con circa un chilogrammo di polvere esplosiva e con i volti dei calciatori del Napoli. Per quanto concerne i giocattoli secondo il comando generale dei CC nel 2023, Gennaio- Novembre sono state sequestrate 91.173 unità per un valore di 47.353, maggiori sequestri di minore valore commerciale”.

“Per quanto riguarda i fuochi pirotecnici – dichiara il presidente di FareAmbiente – l’analisi del mercato ha consentito di verificare come in questi due anni sia cambiato l’approccio del consumatore, che è diventato sicuramente più accorto nell’utilizzo, ma non nell’acquisto. I dati evidenziano come il passato capodanno sia stato caratterizzato, fortunatamente, da nessuna vittima mentre il numero di feriti è aumentato di quasi 60 individui: 180 feriti (di cui 48 ricoverati) dei quali 11 feriti gravi. Nel capodanno del 2022 invece si erano contati 124 feriti (31 ricoverati), dei quali 14 feriti gravi. “Puntualmente ogni anno non mancano le contraffazioni alimentari. Sebbene le autorità competenti, fra cui in Italia i Nas – ovvero i Nuclei antisofisticazioni e sanità dei carabinieri che hanno poteri di ispettori sanitari -, vigilino costantemente sul settore alimentare, è bene che il consumatore sia sufficientemente esperto da sapere come individuare la truffa e smascherarla. Sui social network in particolare è cresciuto il mercato della contraffazione” sottolinea Anna Zollo, redattrice del dossier di FareAmbiente. “In base ai dati del Nucleo antisofisticazione nel 2023 – si evidenzia in conclusione dai dati – quasi il 50% delle attività di ristorazione che sono state sottoposte a controllo sono risultate illecite, non rispettando le norme igienico sanitarie. Il 48% di bibite, acque e delle farine sottoposte a controllo sono risultate contraffatte. Ottime performance per i vini e alcolici, solo il 3% non è risultato conforme. Secondo i dati del reparto agroalimentare dei CC, la regione che in questo 2023 è stata più illegale nel settore food è stata Calabria con 1.263.265 kg di prodotti sequestrati e 558.670 euro. Infine l’Emilia Romagna con 27.000 kg merce sequestrata per un valore di 313.000 euro”.