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Ricerca, un robot-zaino per mappare le profondità dei laghi alpini

Ricerca, un robot-zaino per mappare le profondità dei laghi alpiniRoma, 3 ott. (askanews) – Un team coordinato dall’Istituto di ingegneria del mare del Consiglio nazionale delle ricerche di Genova (Cnr-Inm) ha concluso con successo le attività preliminari di campionamento batimetrico, bio-fisico e chimico di due laghi alpini: il lago situato nei pressi del Ghiacciaio di Indren (massiccio del Monte Rosa, Valle D’Aosta) e il lago proglaciale nei pressi del Ghiacciaio di Fellaria (Valtellina, provincia di Sondrio).



I due siti pilota – informa Cnr-Inm – sono stati individuati all’interno del progetto PRIN “Modular Alpine Robotic MOnitoring Tools” (MARMOT), finanziato nell’ambito del Bando 2022 e costituito, oltre che da Cnr-Inm, dall’Istituto per la BioEconomia del Cnr di Firenze (Cnr-Ibe) e dall’Istituto di scienze polari del Cnr di Messina (Cnr-Isp), assieme all’Università degli Studi di Torino e all’Università di Udine, e con la collaborazione dell’Università della Tuscia. Obiettivo della campagna, testare una prima versione di un innovativo dispositivo robotico per l’acquisizione e la caratterizzazione di vari parametri chimico-fisici e biologici dei laghi di montagna e, in generale, di ambienti remoti, garantendo un impatto minimo sull’ecosistema circostante. In particolare, il gruppo coordinato dal ricercatore del Cnr-Inm Angelo Odetti, ha sviluppato e testato la prima versione di un robot facilmente trasportabile su sentieri di montagna semplicemente con uno zaino, minimizzando così l’impatto delle ricerche scientifiche in questi ambienti. Il prototipo sviluppato ha consentito di ottenere i primi parametri per la mappatura batimetrica dei laghi, l’analisi delle acque superficiali e dell’aria, e lo studio di elementi in traccia e della microbiologia. I dati raccolti hanno rivelato una profondità massima sorprendente di circa 45 metri lungo i transetti eseguiti nel lago del Ghiacciaio di Fellaria.


“Il progetto MARMOT si propone di sviluppare un prototipo di piattaforma robotica progettata specificamente per operare nei laghi di alta montagna: questi ambienti fragili e in rapido cambiamento sono oggetto di studi in tutto il mondo come indicatori precoci dei cambiamenti climatici”, afferma Angelo Odetti (Cnr-Inm). “Abbiamo quindi messo a disposizione le nostre competenze nel settore della robotica marina per sviluppare dispositivi autonomi e portatili per l’acquisizione persistente di dati e campioni nei laghi di alta montagna: i risultati ottenuti ci consentiranno, ora, di definire meglio i limiti operativi del sistema robotico, che verrà impiegato a partire dall’estate 2025 per lo studio sistematico dei laghi alpini. L’obiettivo è ottenere una comprensione più approfondita di questi ecosistemi quasi inesplorati al di sotto della superficie”. MARMOT affianca alle attività di ricerca sul campo una strategia di analisi e condivisione dei dati basata sui principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable). L’iniziativa punta, inoltre, a coinvolgere la comunità attraverso progetti di Citizen Science, rendendo i dati raccolti pubblici e accessibili su piattaforme online che permetteranno il monitoraggio remoto in tempo reale di diversi parametri. Alle missioni preliminari hanno partecipato attivamente: Angelo Odetti (Cnr-Inm), Giorgio Bruzzone (Cnr-Inm), Simona Aracri (Cnr-Inm), Federico Carotenuto (Cnr-Ibe), e Luciano Massetti (Cnr-Ibe), Nicola Colombo (Università di Torino), e Morena Rolando (Università di Torino)