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Roma, Associazioni: battuto Comune in tribunale su spazi sociali

Roma, Associazioni: battuto Comune in tribunale su spazi socialiRoma, 30 mag. (askanews) – Campidoglio battuto in tribunale dalla rete di associazioni che a Roma da anni si batte contro lo sfratto delle realtà sociali dagli immobili del patrimonio comunale. “Oggi per noi è arrivata l’ennesima vittoria in tribunale che accerta come Roma capitale abbia agito in carenza assoluta di potere quando ha riacquisito illegittimamente il patrimonio pubblico che in questi anni abbiamo custodito, evitando il degrado degli spazi ed offrendo opportunità per i nostri quartieri”, raccontano sui propri social le associazioni della rete Caio.

“Ovviamente ennesima condanna nei confronti di Roma Capitale, che saremo costretti a pagare noi tutti romani con i nostri soldi – lamentano le associazioni -. Risale ad ormai al 2017 la prima causa che abbiamo vinto contro Roma Capitale”, quando, ricordano “il capogruppo del partito democratico in Campidoglio Giulio Pelonzi intervenne in conferenza stampa e chiese a gran voce alla sindaca Raggi di ritirare le richieste di sgombero ed economiche. Ora al governo di Roma c’è il Partito democratico che non ha né ritirato gli sgomberi né le richieste economiche; quindi, ancora una volta le nostre sorti sono affidate ai Tribunali ed agli avvocati, che ormai da anni ci assistono”. Questa sentenza, spiegano da Caio “ci dà anche l’occasione per ribadire l’erroneo impianto della delibera 104 voluta dall’assessore Zevi ed approvata dal Consiglio comunale, con i soliti grandi proclami”. La delibera approvata, denuncia Caio, “contrariamente ai proclami, produce un ‘canale di ingresso’ per il privato commerciale nella gestione del patrimonio indisponibile. Cosa assolutamente vietata nel nostro ordinamento. Singolare, nella presa in giro verso i cittadini, è che esponenti della maggioranza se ne vadano in giro a parlare di patrimonio pubblico e delle opportunità della delibera 104 quando, nella realtà, è stata approvata una delibera che, anziché premiare la funzione sociale, si ferma alla dimensione catastale degli immobili”.

“Altrettanto singolare – continuano le associazioni – ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine, è che alcuni spazi parlino delle presunte opportunità della nuova delibera 104, anche nello stesso giorno in cui si sono verificati sgomberi in città di importanti presidi urbani come è accaduto in occasione dello sgombero di Berta Caceres”. In realtà, aggiungono, “da quando si è insediata questa amministrazione si è manifestata in maniera diametralmente opposta ai proclami effettuati: ‘l teatro piccolo di Pietralata è stato sgomberato e non si è riusciti a trovare una ‘casa’ per il l’associazione Scup. Questi i risultati che possono vantare”. “La nostra battaglia non sì è mai arrestata e non si arresterà neanche ora che questa amministrazione, con l’aiuto di qualche associazione, vola spedita versa un percorso di privatizzazione del patrimonio pubblico – concludono -. Stay tuned! Seguiranno novità”.