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Roma, dal 6 aprile alla Galleria Mattia De Luca la mostra “SAL”

Roma, dal 6 aprile alla Galleria Mattia De Luca la mostra “SAL”Roma, 9 mar. (askanews) – La Galleria Mattia De Luca inaugura sabato 6 aprile, presso Palazzo Albertoni Spinola, la mostra Sal, a cura di Luigi Sansone: è la prima retrospettiva a Roma dedicata all’opera multiforme e pionieristica di Salvatore Scarpitta (New York, 1919 – 2007) che ripercorre il percorso creativo dell’artista italoamericano, uno dei protagonisti più innovatori del linguaggio artistico della seconda metà del Novecento, attraverso alcune delle sue opere più significative.



Il doppio focus dell’esposizione è sul periodo italiano e su quello americano: il primo si svolge a Roma e comprende la produzione degli esordi espressionisti, la fase astratto-figurativa che approda all’informale delle pitture materiche, la realizzazione delle tele estroflesse e infine i lavori con le fasce, esposti alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis nella storica mostra dell’aprile 1958. Il periodo americano inizia con la mostra da Leo Castelli a New York, nel gennaio 1959 e termina nel 2007, anno della morte dell’artista. La fase americana di Scarpitta, ricca di spunti creativi, sviluppa ulteriormente il tema delle fasce e si orienta inoltre in quattro principali direzioni: la geometrica realizzazione di opere con la significativa struttura “a croce di Sant’Andrea”; l’innesto vitale di materiali provenienti dal mondo delle corse d’auto nei lavori con le fasce, la costruzione di auto da corsa, la realizzazione di slitte e di strutture da traino ispirate al mondo dei nativi americani.


Oltre a dipinti astratto-figurativi, che preannunciano la stagione dei lavori “fasciati”, saranno presenti in mostra alcune tele estroflesse come Senza titolo, 1957, Dimensione, 1958, e altre tele con le fasce tra cui Ammiraglio, 1958 e Tensione, 1958. Molte delle opere esposte rivivono la scena romana dopo la storica mostra alla Galleria La Tartaruga del 1958, e furono alla Leo Castelli Gallery di New York, nel gennaio 1959: le due esposizioni più importanti per l’artista. Tra le opere emblematiche della sua produzione, sarà esposta Gunner’s mate, 1961, composta da quattro strutture a forma di “X” su cui sono posizionati tre lavori con le fasce: unica installazione rimasta a tutt’oggi nella forma originaria, mentre le altre eseguite nello stesso periodo sono state smontate dall’artista e oggi rimangono i singoli pezzi indipendenti l’uno dall’altro, perché volutamente componibili in sequenze diverse e intercambiabili.


(segue)