Roma, Gualtieri: in 80esimo San Lorenzo ricordo vittime Ucraina
Roma, Gualtieri: in 80esimo San Lorenzo ricordo vittime UcrainaRoma, 19 lug. (askanews) – “Il nostro pensiero non può non andare al popolo ucraino e a tutte le vittime del conflitto scatenato dall’aggressione russa. Di fronte al ripetersi di queste tragedie bisogna mantenere alta la consapevolezza che il bombardamento ha impresso nei romani che, di fronte al flagello della guerra, nessuno può mai sentirsi al riparo, ma anche, che non bisogna mai lasciare intentato ogni tentativo perché la guerra non risulti la risoluzione dei conflitti, e perché si affermi e prevalga una solida cultura della pace”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenendo alla celebrazione dell’80º anniversario del bombardamento del quartiere romano di San Lorenzo, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Signor presidente, autorità, cittadini: vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a lei che con la sua autorevole presenza in questo anniversario testimonia la volontà condivisa di conservare intatta la memoria di uno degli eventi più dolorosi che ha colpito la Capitale – ha detto Gualtieri -. È fondamentale custodire con la massima cura la devastazione che colpì la città mattina del 19 luglio. Grazie a Anpi, ricercatori e storici che tengono viva la memoria della devastazione di questo quartiere e per questa mostra, che durerà fino a ottobre e troverà collocazione permanente negli spazi municipali che elabora foto terribili di quelle ore”. Ottanta anni fa, ha ricordato Gualtieri “dopo le 11, le bombe colsero di sorpresa il quartiere e la città. Pochi immaginavano che sulla storia millenaria di roma e la città del papa sarebbero cadute le bombe, un’illusione spazzata via da migliaia di tonnellate di esplosivo, l’illusione dell’inviolabilità di Roma, cancellata dal dolore delle vittime, delle case distrutte. Le ferite di quelle ore drammatiche rimasero visibili per molto tempo, simbolo della violenza cieca di quella giornata, e molte sono visibili ancora oggi”.
“I segni di quel tragico evento rimasero tra i romani come le deportazioni e la tragedia della Shoah. Il bombardamento fece emergere la fragilità e le menzogne del regime, che si tenne lontano dal quartiere che ricevette, invece, l’abbraccio di Pio XII. Una settimana dopo si avviò il processo della caduta del regime, l’Armistizio e e l’epopea della Liberazione”, ha concluso Gualtieri.