Salvi (Fruitimprese): Green Deal mette a rischio intere filiere
Salvi (Fruitimprese): Green Deal mette a rischio intere filiereRoma, 5 feb. (askanews) – “Il nostro export chiude il 2024 con dati positivi con mele, uva e kiwi che continuano ad essere i nostri campioni, ma attenzione: il Green Deal sta mettendo a rischio intere filiere produttive. Nel 2015 il nostro Paese produceva 560mila tonnellate di kiwi verde, nel 2024 ne ha prodotte 188mila. Tante imprese stanno emigrando in Grecia per non perdere mercati costruiti in 50 anni di lavoro. La questione più urgente dunque è mettere le imprese in condizione di produrre”. Lo ha detto il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, intervenendo alla inaugurazione di Italy, la principale collettiva italiana di Fruit Logistica 2025, coordinata da CSO Italy e Fruitimprese, alla quale hanno partecipato anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il nuovo ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, il presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas e l’assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo.
Salvi ha sottolineato che “occorre intervenire, laddove necessario, con una tempistica diversa. Non si possono cambiare le regole in corso d’opera mandando all’aria investimenti e programmi aziendali. In ambito comunitario le regole debbono essere per tutti le stesse. Non si possono concedere autorizzazioni in deroga a Paesi che poi vendono in Italia prodotti trattati con sostanze da noi vietate. E poi – ha sottolineato ancora – vogliamo vedere applicato il principio di reciprocità con i Paesi Terzi, per l’assenza del quale abbiamo conseguenze gravi per esempio dalle uve di origine peruviane, che arrivano sulle tavole dei consumatori europei e italiani anche se non rispettano le regole vigenti nell’UE”. Alla inaugurazione berlinese ha partecipato anche Davide Vernocchi, presidente APO Conerpo, in rappresentanza della cooperazione, che ha sottolineato l’importanza della competitività: “se la vogliamo mantenere, dobbiamo affrontare il tema della gestione del rischio e quello delle problematiche fitosanitarie rispetto alle quali il settore non ha strumenti per riuscire a produrre. Ogni molecola che ci tolgono è una filiera produttiva che entra in crisi. Si deve agire adesso, prima che sia troppo tardi”, ha concluso.