Sanità, Gualtieri: via a piano Social-green per Campus Bio-Medico
Sanità, Gualtieri: via a piano Social-green per Campus Bio-MedicoRoma, 24 apr. (askanews) – Un piano di sviluppo incrementale nei prossimi trent’anni, per un Social Green Masterplan: circa 90 ettari di espansione per il Campus Bio-Medico a Trigoria, che svilupperà un grande parco universitario multifunzionale nella Riserva Naturale di Decima Malafede. È stato presentato questa mattina in Campidoglio dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dall’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia, con Carlo Tosti, presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico. Presenti all’evento la presidente del IX Municipio Titti Di Salvo, l’assessora capitolina ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, l’assessora regionale ai Lavori Pubblici Laura Corrotti, Domenico Mastrolitto, direttore generale del Campus Bio-Medico SpA.
Si tratta di 26 mila metri quadri per la cura, 20 mila per la formazione universitaria; 10 mila per la ricercabiomedica e tecnologica e 28 mila per la socialità divisi in residenze universitarie, attrezzature per lo sport e il tempo libero, l’inclusione e il dialogo intergenerazionale, oltre a 6mila metri quadri di spazi per il lavoro e l’innovazione. “Questo intervento consente lo sviluppo e l’ampliamento del Campus Bio-Medico nei prossimi vent’anni – ha spiegato il sindaco Gualtieri – e la realizzazione di un polo sanitario, di ricerca e formazione con un intervento, di cui mi complimento, che ha caratteristiche di grande apertura al quartiere”. Il progetto, ha sottolineato Gualtieri è aperto, permeabile sia al quartiere sia al parco di Devima Malafede, che rafforza con strutture di sport e tempo libero, rafforzando al contempo la viabilità e la ciclabilità dell’intero quadrante con una forte attenzione ambientale – ha aggiunto – sia all’autosufficienza energetica, riciclo delle acque e arricchimento naturale di un’area pregiata della città”. “Presentiamo oggi un Master plan incrementale molto lungimirante, che traguarda i prossimi trent’anni del Campus biomedico, del quadrante e della città – ha sottolineato l’assessore capitolino Maurizio Veloccia -. Produrrà un’implementazione dell’offerta universitaria e sanitaria, in un quadrante non centrale della città dove, quindi, è fondamentale rinnovare servizi e funzioni, per Roma e per Trigoria”. Il progetto, ha aggiunto l’assessore, “ha anche un impatto importante dal punto di vista ambientale, con una qualificazione del Parco di Decima”. Il programma Social Green Masterplan prevede, infatti, anche la predisposizione di un sistema di “parchi tematici multifunzionali”, volti a valorizzare gli spazi verdi e la biodiversità della Riserva Naturale di Decima Malafede interni all’area, in sinergia con le nuove strutture universitarie e sanitarie previste all’interno del Piano attuativo urbanistico.
Il Campus Bio-Medico è nato piccolo, si è sviluppato con gradualità secondo le esigenze e i bisogni della società – ha spiegato Carlo Tosti, presidente Università e Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico – svolgendo le attività di formazione universitaria, attraverso tre Facoltà Dipartimentali – Medicina e Chirurgia, Ingegneria e Scienze e Tecnologie per lo Sviluppo Sostenibile e One Health. Parliamo di circa 3.000 studenti iscritti ai 14 corsi di laurea attivi; di assistenza, attraverso il Policlinico Universitario con 31mila accessi al Pronto soccorso, 28mila ricoveri, 1,4 milioni di prestazioni ambulatoriali; di ricerca scientifica, orientata alla bio-medicina, bio-ingegneria, robotica ed aree correlate alle scienze per la vita con 53 unità di ricerca, oltre 20 laboratori e 400 ricercatori. Adesso guardiamo al futuro, ai prossimi trenta anni”. Titti Di Salvo, presidente IX Municipio di Roma, ha affermato che “per capire che cosa vuol dire per Trigoria il Campus Bio-Medico basta entrarci e ci si rende conto che si tratta di una vera e propria piazza. Il Campus non è solo un luogo di eccellenza, di formazione e di cura, pensate al Pronto soccorso, ma è una parte importante della comunità, che in questi trent’anni ha rappresentato un punto d’incontro, una piazza urbana. Poi abbiamo anche la Fondazione Alberto Sordi, dove la cura degli anziani avviene con grande attenzione, da parte di operatori di straordinaria capacità”.
Secondo Domenico Mastrolitto, “il concept e la visione a lungo termine ci hanno consentito di porre le basi per rendere visibili e concreti i primi risultati: da qui è nato il Cubo, Cultural Box, il nuovo incubatore di innovazione e competenze che da settembre dello scorso anno ospita ingegneri, esperti di sostenibilità, infermieri, la futura classe dirigente, ricercatori e medici che cureranno pazienti e si faranno carico di relazioni con i malati e i familiari. Con il completamento di questo polo sanitario e di formazione internazionale vorremmo realizzare un grande laboratorio a cielo aperto per promuovere in modo concreto una cultura One Healthche si basa sull’integrazione di discipline diverse e vede la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema indissolubilmente legate”.