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Sardegna, Truzzu: Murgia totalitaria. Todde: diversità fondamento democrazia

Sardegna, Truzzu: Murgia totalitaria. Todde: diversità fondamento democraziaRoma, 14 feb. (askanews) – Scontro a distanza fra candidati alla presidenza della Regione Sardegna sul nome della scrittrice e attivista femminista Michela Murgia, scomparsa il 10 agosto del 2023 dopo una lunga malattia. Mai una via intitolata a Michela Murgia, tuona il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, esponente di Fratelli d’Italia e candidato per la coalizione di centrodestra; parole fuorvianti che minano la convivenza civile, la replica di Alessandra Todde, dirigente del Movimento 5 stelle e candidata alla presidenza regionale dall’intesa M5S-Pd.



“Non intitolerei mai una via a Michela Murgia o le dedicherei un monumento perché mi sembra un personaggio più negativo che positivo, nel senso che era una di quelle che voleva insegnare agli altri cosa dovevano pensare e imporgli in ogni caso il suo pensiero. Era una totalitaria, per certi punti di vista”, dice Truzzu intervistato nel web talk Klauscondicio. Parole che a giudizio di Todde “non solo mancano di rispetto alla memoria di una figura che ha contribuito significativamente al dibattito culturale e sociale della nostra isola, ma denotano anche una pericolosa inclinazione a ridurre al silenzio le voci che si levano per promuovere riflessione e cambiamento. Michela Murgia era una scrittrice, una intellettuale, una voce critica che con passione e dedizione ha esplorato le complessità della società sarda e italiana, affrontando temi di rilevanza universale quali l’identità, la giustizia sociale e i diritti delle donne. Etichettarla come ‘totalitaria’ per il suo impegno nel promuovere un dialogo critico e per aver esercitato il suo diritto alla libertà di espressione è non solo ingiusto, ma anche pericolosamente fuorviante”.


“La diversità di pensiero e la libertà di espressione – avverte l’esponente stellata – sono pilastri fondamentali di una società democratica. Attaccare queste libertà, denigrando chi le ha esercitate con coraggio e integrità, mina le basi stesse su cui si fonda la nostra convivenza civile. Un monumento o una via dedicati a Michela Murgia non sarebbero solo un omaggio alla sua persona, ma un riconoscimento del suo contributo al dibattito culturale e della sua lotta per una società più giusta e inclusiva. La sua eredità non dovrebbe essere oggetto di attacchi politici ma, al contrario, motivo di riflessione su come possiamo lavorare insieme per una Sardegna che valorizzi la diversità di pensiero e promuova la giustizia sociale”, dice Todde.