”Saturn Ring”, l’anello italiano in difesa delle donne
”Saturn Ring”, l’anello italiano in difesa delle donneRoma, 29 nov. (askanews) – In Italia circa 7 milioni di donne, almeno una volta nella vita, sono state vittime di qualche tipo di violenza (Istat), e ogni tre giorni, secondo gli ultimi dati del Viminale, viene commesso un femminicidio. Al ritmo attuale non basterà un secolo per raggiungere la piena parità di genere ma serviranno 132 anni (Global Gender Gap del World Economic Forum). Non c’è donna che non sia immune dal rischio di subire violenza a prescindere dal livello di istruzione, classe sociale o reddito. Un pericolo che si traduce in paura, laddove Il bisogno di maggiore sicurezza diventa sempre più impellente. Perché dunque non sfruttare, in modo combinato, due elementi che sono costantemente presenti nella vita di ciascuno? La tecnologia, che è sempre più sofisticata e all’avanguardia, e la possibilità di connettersi con gli altri in ogni momento della giornata, attraverso device da indossare come con un qualsiasi comune accessorio.
“Connettere gli individui attraverso una tecnologia di difesa personale indossabile che permette di condividere la propria posizione e la relativa richiesta di aiuto in tempo reale, è un elemento imprescindibile per la protezione e la sicurezza delle donne e dei soggetti più fragili”, spiega Nicola Meleleo, fondatore della Startup italiana e coach di difesa personale. “Saturn Ring rappresenta un’innovazione che in sinergia con l’obiettivo di promuovere la cultura del rispetto, della collaborazione e della libertà individuale, contribuisce in modo significativo a tutelare la sicurezza di tutti noi”. Parliamo di un anello con un sensore di emergenza che attraverso un’app si collega al proprio smartphone e, in caso di pericolo, può essere azionato con un semplice click. Saturn Ring rileva in modo automatico la propria posizione GPS e invia un messaggio di allarme a dieci contatti preselezionati che possono essere fratelli, amici, parenti e così via. Ma non solo, effettua anche una scansione Bluetooth di tutti i dispositivi presenti nell’area e invia loro un alert con richiesta di aiuto.
“Si tratta del primo smart ring italiano per la protezione personale – continua Meleleo – che combina la tecnologia indossabile con la sicurezza personale. Sul mercato ci sono già degli strumenti di protezione ma abbiamo voluto creare un prodotto che fosse più efficace, rispetto agli altri. Per completare lo sviluppo e procedere con la prototipazione, da alcuni giorni abbiamo lanciato una raccolta fondi su Kickstarter.com, la principale società al mondo di reward crowdfunding. Fondata a New York nel 2009, in 14 anni ha raccolto ben 7.600.000.000 di dollari, finanziando 245.000 progetti provenienti da ogni angolo del mondo. Una garanzia per raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati che si aggira sui 100 mila euro. In questo modo, da ogni parte del mondo, si avrà la possibilità di contribuire attivamente allo sviluppo e alla realizzazione del progetto. Inoltre i donatori e soprattutto coloro che preordineranno il prodotto, potranno godere di alcune agevolazioni come uno sconto rispetto al prezzo di acquisto. Tutti avranno un vantaggio e daranno un aiuto concreto per migliorare la sicurezza delle donne e delle persone più fragili”. Nel contesto attuale, la sfida della sicurezza personale, non conosce confini di genere, ma può estendersi a chiunque. Gli adolescenti, spesso immersi in una vita sociale attiva che li porta a trascorrere tempo fuori casa, frequentare locali, partecipare a festeggiamenti con gli amici e utilizzare mezzi pubblici per raggiungere la scuola, si trovano in contesti di apparente normalità ma caratterizzati da un rischio crescente. Questa situazione genera una costante preoccupazione nei genitori, consapevoli dei pericoli che i loro figli possono incontrare quotidianamente. Analogamente, le persone anziane sono vulnerabili a episodi di aggressione, furti o improvvisi problemi di salute. In momenti di difficoltà, la consapevolezza di non essere soli e la possibilità di ottenere assistenza immediata, o di offrirla ai propri figli, genitori e nonni, rappresenta un aspetto essenziale che contribuisce a migliorare la qualità della vita e a preservare la libertà individuale di ciascuno.
“Per ampliare la rete di protezione abbiamo avviato delle partnership con i gestori dei locali notturni, dotando loro della nostra app”, sottolinea Meleleo. “In questo modo, ad esempio, in caso di aggressione all’interno di una discoteca, quando la ragazza darà l’allarme azionando l’anello, l’avviso arriverà anche ai gestori e al servizio d’ordine dell’attività. Grazie al GPS sarà facilissimo localizzare la vittima. Trovarsi da soli in una situazione di pericolo può essere spaventoso. Una mia allieva mi raccontò che durante una festa le era stata aggiunta della droga nel drink. Riuscì miracolosamente a salvarsi ma la cosa che più mi colpì è che continuava a ripetermi che era sola e non sapeva come e a chi chiedere aiuto. In questi casi si hanno pochissimi istanti per salvarsi. L’idea di realizzare l’anello salvavita nasce proprio da questo racconto”. La crescente consapevolezza legata alla violenza femminile, ha spinto Giulia Regain, dj e produttrice internazionale specializzata come “Luxury & Fashion DJ” in eventi di moda, lusso e brands, a diventare ambasciatrice del primo smart ring italiano. “La sicurezza riveste un ruolo cruciale soprattutto in contesti come le discoteche e gli eventi”, ha dichiarato la Regain. “Da anni mi batto per un autentico riappropriarsi del concetto di ‘festa’ in chiave positiva e genuina, promuovendo le pari opportunità per le donne in ogni contesto, un messaggio veicolato attraverso l’hashtag #NewGenerationWoman. Questo per ricordare che rappresentiamo le donne di un nuovo futuro, sottolineando il valore della ‘sorellanza’ come un legame che ci vede donne unite e di supporto l’una per l’altra”.