Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Saudi Pro League, il calcio degli sceicchi che va oltre il petrolio

| Redazione StudioNews |

Saudi Pro League, il calcio degli sceicchi che va oltre il petrolioRoma, 9 ago. (askanews) – Fino a pochissimi anni fa, la massima aspirazione dell’Arabia Saudita nel calcio era quella di ospitare a peso d’oro finali di competizioni europee. Oggi, invece, la Saudi Pro League è un torneo emergente e pericoloso per gli equilibri del calcio mondiale che sta rastrellando talenti giovani e meno giovani a suon di dollari.

La Saudi Pro League partirà venerdì 11 agosto, con la partita inaugurale tra Al-Ahli e Al Hazm. Il calendario prevede in totale 34 giornate fino al 27 maggio 2024, con nove partite per turno. La Saudi Pro League si giocherà in 13 città, per un totale di 18 stadi. La città con più squadre è Riad con quattro: Al-Hilal (al King Fahd, 56mila posti, si sono giocate Supercoppa di Italia e Spagna), Al-Nassr (Al-Awwal Park capace di 25mila posti), Al-Riyadh e Al-Shabab. Segue Gedda con Al-Ahli e Al-Ittihad che giocano al King Abdullah capace di 62mila posti. Si gioca poi a La Mecca, Abha, Dammam, Al-Hasa, Al-Majma’ah, Ar Rass, Saihat, Najran, Burayda, Ha’il e Khamis Mushait. La tradizione più grande e vincente d’Arabia Saudita è quella dell’Al-Hilal con 18 titoli, club sposato da Kalidou Koulibaly (accordo da 30 milioni di euro netti a stagione), Sergej Milinkovi?-Savi?, Ruben Neves (acquistato per 55 milioni), Edouard Mendy. A quota nove l’Al-Ittihad ultimo campione d’Arabia Saudita, dove da quest’anno vedremo all’opera anche campioni come Karim Benzema (per il pallone d’oro contratto fino al 2026 per 100 milioni l’anno) e N’Golo Kanté (il centrocampista del Chelsea ha firmato un biennale da 50 milioni di euro a stagione). Nove titoli anche per l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo e dei suoi 200 milioni l’anno. Con lui Marcelo Brozovic, Fofana (25 milioni di euro al Lens); Sadio Mané che dopo un solo anno al Bayern Monaco ha scelto l’Arabia.

Nonostante Ronaldo l’Al Nassr è solo la seconda favorita per il titolo secondo i bookmakers. Primi favoriti sono i campioni in carica dell’Al-Ittihad, dati a 2,90. La squadra allenata da Nuno Espirito Santo ha preso due stelle come Karim Benzema e N’Golo Kanté a parametro zero, ricoprendoli d’oro. E che dire dell’Al-Hilal? 3° nell’ultima stagione, il club biancoblù ha ingaggiato Sergej Milinkovic-Savic, Kalidou Koulibaly e Ruben Neves, consolidandosi come terza candidata al titolo a 3,80. Una strategia, quella araba, che punta a un branding con lo sport come rompighiaccio, ma con obiettivi importanti in termini di legittimazione politica ed economica. Il primo effetto è stato quello di far schizzare la Saudi Pro League al 1° posto tra i campionati nazionali asiatici più seguiti. Impossibile dire cosa accadrà in Europa, le cui difficoltà economiche possono facilitare l’ascesa araba. La7 trasmetterà, a partire dal 14 agosto, una partita a settimana, quella considerata migliore rispetto al calendario. L’incontro si potrà seguire su La7, La7d e in contemporanea in streaming su La7.it. L’accordo stretto con la Saudi Pro League ha una durata biennale.

I club sauditi hanno speso più di 400 milioni di euro solo nell’ultima stagione per ingaggiare gente tipo Karim Benzema, Jordan Henderson e Riyad Mahrez. E’ la fase 2, dopo l’ingaggio all’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo. Il direttore della Lega saudita, Nohra, dice che la strategia richiederà tempo per essere pienamente realizzata e che la spesa è destinata a continuare. “E’ sicuramente un lungo viaggio. Non è solo per un fine settimana. Abbiamo deciso di raggiungere l’obiettivo di essere uno dei primi 10 campionati del mondo. Abbiamo una missione, ovvero liberare il potenziale che abbiamo per guidare il cambiamento. Vogliamo diventare uno dei leader riconosciuti per l’eccellenza nella governance, nello sviluppo dei club e nell’acquisizione dei giocatori, e anche nella commercializzazione”. Protagonista del calcio saudita il fondo Pif di cui è presidente Mohammad bin Salman Al Sa’ud, figlio di Salman, settimo e attuale Re d’Arabia Saudita; fondo sovrano che vanta una ricchezza pari a 700 miliardi di dollari statunitensi (investimenti in raffinazione del petrolio, fertilizzanti, industria petrolchimica e l’elettricità). Il governo sta pianificando il Saudi Vision 2030, ovvero un gigantesco progetto per diversificare l’economia del Paese nei prossimi dieci anni e sviluppare infrastrutture, sanità, turismo e istruzione. Si tratta di un piano di Bin Salman per “alleggerire” la dipendenza economica del Paese dal petrolio. Qiddiyah City punta a diventare la più grande destinazione turistica mondiale con un investimento da 1 miliardo di dollari. In campo sportivo Detiene l’80% delle quote del Newcastle United nel 2021 e il 75% delle quote rispettivamente di Al-Hilal, Al-Nassr, Al-Ittihad e Al-Ahli. Ha avanzato candidature per la Coppa d’Asia di calcio e i Mondiali del 2030 e ospiterà i Giochi asiatici invernali del 2029. Non è tutto: a Gedda si corre il GP di Formula 1 dell’Arabia Saudita e sono stati organizzati eventi di golf e boxe.