Schlein incalza Meloni ma Conte punge ancora il Pd e irrita i dem
Schlein incalza Meloni ma Conte punge ancora il Pd e irrita i demRoma, 20 set. (askanews) – Il Pd incalza il governo, Elly Schlein presenta le proposte democratiche contro la perdita del potere d’acquisto delle famiglie e rinfaccia a Giorgia Meloni le promesse mancate, al Nazareno preparano “l’autunno in piazza” voluto dalla segretaria, ma i piani rischiano in parte di essere rovinati dalla nuova linea presa negli ultimi giorni da Giuseppe Conte, ‘l’alleato-non alleato’ che sembra pronto a giocare anche colpi bassi in vista della corsa delle europee.
L’uscita di ieri sui migranti aveva già infastidito il partito, quella frase sulla “accoglienza indiscriminata” che secondo Conte sarebbe nei piani del Pd non è piaciuta affatto (“Parla come Salvini o la Meloni”, commentava stamattina un parlamentare schierato con la Schlein) e oggi il leader M5s ha rincarato la dose, dicendo che “nessuno si deve sentire offeso” ma aggiungendo: “Chi parla solo di accoglienza, accoglienza, accoglienza e non offre integrazione, cade nell’ipocrisia”. Ieri la Schlein aveva replicato dicendo che Conte “evidentemente non ha letto le sette proposte” del Pd in cui si parla innanzitutto della “necessità di cambiare il regolamento Dublino”, di ” vie sicure legali e alternative” di immigrazione” e di “un grande piano di cooperazione internazionale”. La leader Pd puntava a chiudere rapidamente la polemica, convinta che le opposizioni debbano semmai unirsi di nuovo sulla sanità, come già fatto sul salario minimo, per contrastare un governo in affanno sulla manovra e con la Lega che sferza ogni giorno Fdi.
Mettere in difficoltà il centrodestra, insomma. La sanità pubblica “va migliorata” insiste la Schlein, sui temi concreti stiamo cercando in vista dei prossimi appuntamenti (elettorali, Ndr) importanti di costruire una coalizione alternativa a quella della destra che sia vincente”. A questo servono anche le proposte contro la perdita del potere d’acquisto: le famiglie si impoveriscono “nella totale assenza e indifferenza del governo”, attacca la Schlein. Bisognerebbe invece prendere misure efficaci, a cominciare dall’uso dell’extragettito Iva prodotto dall’aumento dei prezzi dei carburanti (“Oltre due miliardi”) per sostenere le famiglie contro il caro-prezzi. “Non dimentichiamo i video di Giorgia Meloni che prometteva di tagliare le accise che invece sono aumentate”. Ma, appunto, la leader Pd deve fare i conti con un M5s sempre più deciso a sottolineare le distanze dai democratici, probabilmente per recuperare quei consensi che da quando la Schlein è segretaria sono migrati verso il Nazareno. Una dinamica anche prevedibile, ma che sta assumendo toni preoccupanti per i democratici. Come spiega anche Arturo Scotto tra alleati, o quasi alleati, sarebbe bene “evitare caricature”. Il deputato Pd, con garbo, ricorda al leader M5s che è un gioco a perdere per tutti quello dei colpi bassi: “Ci sono differenze, è normale. Ma serve anche un rispetto di fondo. ll Pd non dirà mai che Conte è lo stesso che ha firmato i decreti Salvini, perché pensiamo che M5s abbia avuto un’evoluzione. E penso lui non possa dire che siamo una forza che non si pone il tema di una gestione ordinata dei flussi”.
Certo, le europee sono una prova della verità importante per tutti, per la segreteria Schlein – alla sua prima tornata elettorale nazionale – e per il M5s, che cerca il sorpasso o perlomeno il pareggio con i democratici. E tutto lascia pensare che Conte pensi che il modo migliore per far crescere i 5 Stelle sia provare a soffiare voti proprio al Pd. Calcolo sbagliato, secondo Scotto: “Meglio far emergere un progetto di governo unitario. Se invece emerge una tendenza a misurarci sullo 0,25% in più, non cresce nessuno”.