Scioperi, Garante: in calo, da 1.617 in 2017 a 1.129 in 2022
Scioperi, Garante: in calo, da 1.617 in 2017 a 1.129 in 2022Roma, 16 giu. (askanews) – “In coincidenza con la crisi pandemica” si è evidenziata “una riduzione del conflitto. In particolare, si è passati da 1.617 scioperi effettuati nel 2017 a 894 nel 2020 (anno della crisi pandemica), 1.009 nel 2021 e 1.129 nel 2022”. questi i dati che emergono dalla Relazione annuale della presidente della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, Orsola Razzolini, presentata a Roma presso la sede dell’Autorità.
“I rinnovi del Ccontratto collettivo nazionale di lavoro costituiscono certamente una delle possibili spiegazioni – seppure non l’unica – della significativa riduzione del conflitto nei settori dell’igiene ambientale, delle telecomunicazioni, delle pulizie e multiservizi”. Inoltre, “l’emergenza epidemiologica ha costretto tutte (o quasi) le imprese produttive ad una precipitosa conversione verso lo svolgimento del lavoro nella forma del cosiddetto smart working o “lavoro agile”, spingendo in avanti i processi di digitalizzazione già in atto. Questo, da un lato, ha modificato le abitudini dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi pubblici essenziali, e, dall’altro, ha comportato per le Aziende erogatrici dei servizi un grande impegno nella trasformazione dei processi produttivi e nella rimodulazione dell’offerta commerciale”.
In linea generale, scrive la presidente Razzolini, “può confermarsi l’efficacia dell’attività preventiva esercitata da questa Autorità. In questi sei anni, gli adeguamenti alle indicazioni della Commissione e le revoche delle azioni di sciopero susseguenti ad un invito in tal senso si sono attestati su una percentuale del 95%”. E “non v’è dubbio che, in un contesto caratterizzato da un certo tasso di conflittualità e attraversato negli ultimi anni da eventi drammatici e dirompenti come la crisi pandemica, la guerra e l’emergenza inflazionistica, l’efficacia degli interventi preventivi della Commissione, così come il basso ricorso a strumenti sanzionatori, sottendono una consolidata accettazione delle parti sociali della funzione preventiva e regolativa esercitata quotidianamente da questa Autorità”.
A tale fine, rileva la presidente “resta ferma l’importanza di una costante ricerca del coinvolgimento delle parti sociali nelle decisioni di indirizzo adottate dall’Autorità tenendo fede all’ispirazione e all’impostazione di fondo della Legge 146 del 1990”.