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Sciopero, Cgil-Uil: in 500mila nelle piazze contro la manovra

| Redazione StudioNews |

Sciopero, Cgil-Uil: in 500mila nelle piazze contro la manovraRoma, 29 nov. (askanews) – Un pezzo del Paese si è fermato per lo sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra e per chiedere al Governo di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. Si sono registrate adesioni “altissime” nei primi turni di lavoro, circa il 70% hanno riferito le due confederazioni, con oltre 500mila persone che, da Nord a Sud, hanno riempito 43 piazze “per difendere le libertà e i diritti di tutti”, ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, concludendo la manifestazione di Bologna.



La protesta è stata di 8 ore e ha riguardato i settori pubblici e privati. A seguito della precettazione del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, l’esponente di governo preso più di mira dai manifestanti, lo sciopero è stato ridotto a 4 ore nel trasporto pubblico locale e in quello aereo e marittimo. Accogliendo una delle richieste della commissione di garanzia, Cgil e Uil avevano già deciso di escludere dallo sciopero il trasporto ferroviario e quello merci su rotaia. In base alla precettazione bus, metro, tram, navi e traghetti hanno scioperato dalle 9 alle 13. Lo stop degli aerei, compreso i controllori di volo, è iniziato alle 10 e terminato alle 14. “E’ la giornata della rivolta sociale – ha ribadito Landini – vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese”. Secondo il numero uno della Cgil il Governo “è assente e sta raccontando balle, un Paese che non c’è. Non rappresenta la maggioranza del Paese, proseguiremo con la lotta. Non abbiamo alcuna intenzione di fermarci”.


Da Napoli, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha affermato che le piazze piene sono la “migliore risposta a chi ha criminalizzato una giornata democratica, a chi ha cerca di mettere in discussione il diritto di sciopero. Chi ha un ruolo istituzionale dovrebbe avere più rispetto”. Il ricorso d’urgenza contro la precettazione presentato da alcune sigle sindacali (non quello di Cgil e Uil) era stato rigettato ieri dal Tar. “Le piazze non si precettano – ha dichiarato Landini – mi sembra chiaro che c’è un tentativo esplicito di mettere in discussione il diritto di sciopero, un tentativo serio di una svolta autoritaria”. La Cisl, come ormai accade da tempo, non ha scioperato, preferendo la via del confronto con l’obiettivo di arrivare a un nuovo e moderno patto sociale. “I sindacati, quelli seri, rivendicano aumenti salariali e sicurezza sul lavoro. Non stanno nei salotti”, ha tuonato Bombardieri pur senza mai nominare il sindacato guidato da Luigi Sbarra.


“Questo Governo sta scientemente lavorando per la divisione sindacale e per la rottura dentro al mondo del lavoro”, ha sottolineato Landini aggiungendo che “stiamo scioperando per tutti, anche per quelli che hanno deciso di non scioperare”. Critiche alla protesta di Cgil e Uil, soprattutto per le parole pronunciate da Landini, sono giunte da diversi settori della maggioranza. Salvini ha ricordato che “stiamo lavorando a una legge di bilancio che non piace a Landini, ma piacerà ad almeno 15 milioni di lavoratori che dal primo gennaio avranno una busta paga più alta, fino a 100 euro al mese. Lascio agli altri le polemiche e mi tengo il lavoro”. Il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, ha invece bollato come “irresponsabili” le parole del leader della Cgil, che “rischiano di alimentare lo scontro. E’ grave che torni ad agitare lo spettro della rivolta, cercando visibilità a colpi di scioperi che hanno soltanto motivazioni politiche”. A Torino, al termine della manifestazione sindacale, si sono verificati tafferugli tra antagonisti e polizia. Sono state bruciate foto della premier Giorgia Meloni e del ministro Salvini e bloccati per una ventina di minuti alcuni binari della stazione ferroviaria di Porta Susa.