Secondo sversamento in mare delle acque di Fukushima la prossima settimana
Secondo sversamento in mare delle acque di Fukushima la prossima settimanaRoma, 28 set. (askanews) – Il Giappone prevede di iniziare la seconda fase dello scarico in mare dell’acqua trattata dalla centrale nucleare di Fukushima-1 il 5 ottobre, lo ha annunciato l’operatore Tokyo Electric Power Company (TEPCO). “I preparativi per la fuoriuscita inizieranno il 3 ottobre. Se non ci saranno controindicazioni la fuoriuscita dovrebbe iniziare il 5 ottobre”, hanno detto alla stampa gli specialisti della TEPCO. Secondo il gestore, la seconda fase, come la prima, durerà 17 giorni, durante i quali si prevede che verranno scaricati nell’oceano 7.800 metri cubi d’acqua. La concentrazione media di trizio dopo la diluizione con acqua di mare sarà di 190 becquerel per litro.
Il 24 agosto, il Giappone ha iniziato a riversare in mare l’acqua che era stata utilizzata per raffreddare i reattori danneggiati della centrale nucleare di Fukushima-1, e che è stata poi sottoposta a purificazione nell’Advanced Liquid Processing System (ALPS), un processo che consente l’eliminazione di radionuclidi di 62 tipi, ad eccezione del trizio. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) sostiene che questi scarichi sono sicuri e ha istituito un ufficio presso l’impianto di Fukushima per monitorarli e garantire che siano rispettati gli standard di sicurezza pertinenti, ma il piano continua a suscitare preoccupazioni da parte di Russia, Cina, due Coree e gli abitanti dei comuni vicini alla centrale nucleare. Il ministero degli Esteri cinese ha descritto lo scarico dell’acqua dall’impianto come “un comportamento estremamente egoista e irresponsabile” e ha aggiunto che in risposta a queste azioni, la Cina e le altre parti coinvolte hanno il diritto di adottare misure preventive legittime, ragionevoli e necessarie per garantire la sicurezza dell’ambiente marino e della salute umana. In questo senso, l’Amministrazione Generale delle Dogane della Cina ha annunciato il 24 agosto la decisione di sospendere l’importazione di prodotti dell’acquacoltura dal Giappone.