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Serie podcast “Krisis”, retroscena economia moderna con Federico Buffa

Serie podcast “Krisis”, retroscena economia moderna con Federico BuffaRoma, 16 feb. (askanews) – Secondo Albert Einstein, “la crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. E anche se può sembrare strano, la “crisi” – che etimologicamente deriva dal greco e significa “scelta”, decisione… – coincide con il momento della consapevolezza e della scoperta della verità, il prodromo della scelta e di conseguenza dell’azione. È ispirata da questa convinzione la nuova serie Podcast “KRISIS – I retroscena dell’economia moderna con Federico Buffa”, realizzata dall’Audio Factory Dr Podcast in collaborazione con Pictet Asset Management, che sarà fruibile dal prossimo 15 febbraio su tutte le piattaforme di streaming audio, tra cui Spotify, Spreaker, Apple Podcast, e Amazon Music.



“Questa serie ripercorre alcune delle più note crisi economiche internazionali degli ultimi cinquant’anni, per spiegarne i dietro le quinte e le concause, ma soprattutto, gli effetti diretti e indiretti sulla nostra vita quotidiana e sulle scelte degli investitori”, commenta Daniele Cammilli, Head of Marketing Pictet Asset Management Italia. “Il file rouge delle dodici puntate è, però, la forza generativa della crisi, intesa come catalizzatore di innovazione e opportunità”. La serie – on-air ogni giovedì – avrà una voce narrante d’eccezione: quella di Federico Buffa, apprezzato giornalista e telecronista sportivo italiano. “KRISIS – I retroscena dell’economia moderna con Federico Buffa” è la quarta serie podcast realizzata per Pictet Asset Management Italia, dopo “Mercati Emergenti”, “Megatrend” e “Inconsciamente – Bias cognitivi: psicologia e finanza”, tutte narrate sempre da Federico Buffa.


Fra i temi che verranno trattati: la crisi petrolifera del 1973, la bolla giapponese del 1991, la svalutazione della lira del 1992, la crisi delle Tigri asiatiche del 1997, la bolla dot-com del 2000, Il cigno nero con le Twin Tower del 2001, la crisi dei Subprime del 2007, la crisi dei debiti sovrani del 2011 e tanto altro. Dalla Crisi petrolifera alla Bolla Giapponese del 1991. L’analisi di alcune crisi memorabili della storia moderna offre interessanti spunti per capire meglio lo scenario contemporaneo. A partire dalla Crisi petrolifera del 1973, con la conseguente austerity, i palinsesti televisivi ridotti e la restrizione energetica fino all’impennata dei prezzi del petrolio. Una delle più importanti nella storia moderna perché ha cambiato per sempre i rapporti di forza globali e la geopolitica, dando l’avvio alla presa di coscienza collettiva e alla “globalizzazione” e della sua complessità. Passando poi all’analisi dei retroscena della Bolla Giapponese del 1991, che affonda le radici nella ricetta del miracolo giapponese del dopoguerra e che si manifesta in seguito all’arresto della speculazione e allo scoppio della bolla, che porta al crollo del listino giapponese con conseguente crollo demografico, stagnazione tecnologica ed economica.


La Fine della Scala Mobile (1992) e la seconda vita della Lira. La serie dedica un altro “primo piano” alla crisi del 1992 che porta alla fine della Scala Mobile. Un anno complesso, nel quale le regole dello SME creano le condizioni per una delle peggiori crisi sociali e politiche del nostro Paese. L’emergenza italiana è il debito pubblico con il suo finanziamento, arrivato a superare la soglia del 100% del PIL, e l’unico antidoto alla crisi è la svalutazione della Lira accompagnata dall’eliminazione della cosiddetta “scala mobile”, in vigore dagli anni ’70, un meccanismo che indicizzava i salari all’inflazione. Una ricetta che si rivelerà vincente, liberando il Paese dal vincolo monetario europeo e dal vincolo degli adeguamenti salariali per far tornare a crescere imprese e occupazione, riacquisendo competitività internazionale. Ancora una volta la “crisi” esprime tutta la sua potenza generativa: sebbene il 1992 sia stato un anno nero per l’Italia, la svalutazione della lira darà un forte impulso alle esportazioni, portando all’internazionalizzazione di molte imprese italiane e dando loro la possibilità di farsi conoscere all’estero per qualità ed eccellenza. La crisi delle Tigri asiatiche, come nel gioco del “Jenga”. La crisi delle Tigri asiatiche del 1997 segna un momento critico della storia economica moderna, rivelando le contraddizioni di un modello economico basato sull’indebitamento. E proprio come nel gioco del “Jenga”, i mattoncini alla base della piramide che idealmente associamo al sistema economico di questi Paesi, si rivelano incapaci di sostenere l’economia, scatenando la speculazione più aggressiva. Una crisi che ha origine negli anni ’60, alimentata dalla dollarizzazione delle monete nazionali, che legava le valute asiatiche – e quindi il loro debito – al dollaro americano. Un aspetto che quando, nel 1997, il dollaro si rafforza – e di conseguenza le valute asiatiche – riduce il vantaggio competitivo delle esportazioni asiatiche, scatenando la crisi. Cosa ci insegna la difficile congiuntura economica del 1997 in Asia? Che una crescita dettata dall’eccessivo indebitamento, alla lunga, non è sostenibile. E, da ultimo, che l’importanza della credibilità internazionale, quando manca, può innescare crisi di liquidità così forti – il cosiddetto “credit crunch” – da contagiare altri Paesi, non necessariamente a rischio.