Sette decreti entro Natale più la manovra, rischio ingorgo alle Camere
Sette decreti entro Natale più la manovra, rischio ingorgo alle CamereRoma, 22 ott. (askanews) – Sette decreti da convertire in legge entro Natale, legge di bilancio e ddl concorrenza da approvare entro il 31 dicembre. Mancano due mesi alla fine del 2024 ma, prima di mangiare il panettone e stappare lo spumante, maggioranza e governo dovranno passare attraverso un ingorgo parlamentare che richiederà compattezza e assidua presenza nelle commissioni e in Aula. Non è la prima volta che accade in questa legislatura. Prima della pausa estiva dei lavori parlamentari, infatti, i decreti da convertire avevano raggiunto quota otto, impegnando senatori e deputati fino alla prima settimana di agosto. E anche per le vacanze di Natale 2024 le previsioni non sono buone: come già avvenuto per le prime due manovre economiche del governo Meloni, c’è chi è pronto a scommettere che, anche quest’anno, il Parlamento sarà costretto a riaprire tra Natale e Capodanno.
Il calendario è fittissimo. In ordine di approvazione il primo decreto che va convertito in legge è il decreto salva-infrazioni (scade il 15 novembre) che tra le altre cose dispone la proroga al 30 settembre 2027 delle concessioni balneari. Il provvedimento è in prima lettura all’esame delle commissioni Giustizia e Finanze di Montecitorio che hanno concluso l’esame di tutti gli emendamenti accantonando però quelli all’articolo 1 che contiene appunto le norme sui balneari sulle quali non c’è ancora accordo in maggioranza. Le votazioni sulle proposte di modifica dovrebbero riprendere domani pomeriggio. Ma non è escluso che l’approdo in aula previsto per lunedì 28 ottobre possa slittare di un giorno. C’è più tempo per la conversione in legge del decreto voluto dal ministro della Salute Orazio Schillaci per la sicurezza del personale sanitario. In prima lettura in commissione Giustizia al Senato, il provvedimento va convertito entro il 30 novembre: devono ancora iniziare le votazioni sui 60 emendamenti presentati. Il testo è atteso in aula nella settimana del 5 novembre. In alto mare in commissione Affari Costituzionali alla Camera il decreto flussi che disciplina l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri e prevede strumenti per la loro tutela dal lavoro sommerso: la commissione sta svolgendo le audizioni e l’ipotesi è di fissare per martedì 29 ottobre il termine per la presentazione degli emendamenti. Il decreto va convertito entro il 10 dicembre ma fonti di governo non escludono una accelerazione per poter lasciare spazio e speranza a un’eventuale approvazione in prima lettura del ddl di riforma costituzionale caro a Forza Italia che prevede la separazione delle carriere.
Annunciati oggi al Senato il decreto ambiente che scade il 17 dicembre e il decreto in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali che scade il 18 dicembre e sarà assegnato alla commissione Bilancio. Il dl ambiente è già nel mirino delle opposizioni per la norma che dà al presidente del Consiglio l’ultima parola sulle autorizzazioni ambientali. Secondo il Verde Angelo Bonelli si tratta di un comma inserito per bypassare i problemi di impatto del Ponte sullo Stretto di Messina. All’elenco corposo di decreti già all’esame delle Camere vanno aggiunti i due decreti approvati ieri dal Consiglio dei ministri di cui ancora non si conoscono i testi nel dettaglio: uno introduce disposizioni urgenti in materia di lavoro, università e ricerca per la migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’altro riguarda i rimpatri dei migranti non aventi diritto all’asilo e allarga la lista dei paesi di origine cosiddetti ‘sicuri’ dopo la decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei dodici migranti soccorsi in acque italiane e portati nel centro di detenzione in Albania.
In questo calendario fittissimo dovrà trovare necessariamente spazio la legge di bilancio 2025. Approvata il 15 ottobre in Consiglio dei ministri e presentata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa il giorno successivo, è ancora attesa in prima lettura alla Camera. Entro il 31 dicembre va approvato anche il ddl concorrenza, collegato alla manovra dello scorso anno, e l’intenzione del governo è di approvare definitivamente anche un altro collegato alla manovra 2024 ovvero il ddl lavoro che ha avuto il via libera dalla Camera e ora attende l’ok del Senato. Atteso il 19 novembre in aula al Senato anche il codice della strada: caro alla Lega di Matteo Salvini, già approvato in prima lettura alla Camera, è stato licenziato oggi dalla commissione competente di Palazzo Madama senza modifiche.