Milano, 4 apr. (askanews) – Sono 350mila le aziende della filiera dello smart building per un fatturato di 130 miliardi di euro. Una rete che coinvolge 35 settori e che dà lavoro a 626mila persone. E’ quanto emerge dalla prima mappatura del settore, pubblicata oggi da The European House – Ambrosetti.
Il moltiplicatore economico, che nel 2010 era pari a 2,59, è cresciuto dell’11% negli ultimi dieci anni, attestandosi a 2,87, a dimostrazione di una filiera dinamica, trainante e in solido sviluppo: per ogni 100 euro di investimento diretto nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente si attivano ulteriori 187 euro nella filiera collegata. Il moltiplicatore sull’occupazione associato alle attivita’ della filiera a livello nazionale è invece pari a 2,78: per ogni 100 posti di lavoro creati nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente, se ne attivano ulteriori 178 nella filiera collegata (157 a livello indiretto, 21 nell’indotto), per un totale di 278 occupati a tempo pieno.
“La filiera dell’Edificio Intelligente coinvolge 35 settori e 180 sotto-settori industriali, tra tecnologie, prodotti, software e servizi di supporto. In Italia questa filiera è capillare e diffusa lungo tutto il territorio nazionale, con il 31% delle aziende operanti nel Nord Ovest, il 21,7% nel Nord Est, il 23,7% e il 23,6% rispettivamente al Centro e al Sud e nelle Isole”, ha detto Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House Ambrosetti. “Il concetto di Edificio Intelligente dimostra di avere delle rilevanti ricadute a livello economico e occupazionale per il nostro Paese. A questo si aggiunge il ruolo trainante nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Europa e l’Italia hanno fissato al 2030 e al 2050. Oggi – ha aggiunto – il parco edilizio residenziale italiano è responsabile del 28% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di CO2 del Paese. Investire nel suo rinnovamento secondo criteri di sostenibilità di medio-lungo periodo degli interventi è una priorità strategica”, ha concluso.