
Sorella di Kim Jong Un: Nordcorea denuclearizzata? Pazzo chi lo pensa
Sorella di Kim Jong Un: Nordcorea denuclearizzata? Pazzo chi lo pensaRoma, 9 apr. (askanews) – La potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Yo Jong, ha attaccato il recente impegno di Corea del Sud, Stati uniti e Giappone a denuclearizzare Pyongyang, definendola “l’atto più ostile” e affermando che non cambierà il possesso di armi nucleari da parte della Corea del Nord.
Kim Yo Jong è formalmente vicepresidente della direzione del dipartimento del Comitato centrale del partito al potere, ma ha un ruolo ben più rilevante. Spesso è lei che rappresenta la posizione del regime guidato dal fratello sul fronte internazionale. Il ministro degli Esteri della Corea del Sud Cho Tae-yul, il segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio e il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya hanno ribadito giovedì scorso in un incontro trilaterale a margine di un incontro della Nato il loro impegno a denuclearizzare la Corea del Nord.
Kim Yo Jong – in una nota diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale del regime KCNA – ha sostenuto che la promessa congiunta mostra solo l’inquietudine dei tre paesi nell’affrontare il tema della denuclearizzazione della Corea del Nord, affermando che sanno bene che si tratta soltanto di “un sogno ad occhi aperti” che non potrà mai realizzarsi. “Se gridano freneticamente ‘denuclearizzazione’, credendoci davvero, devono essere considerati pazzi”, ha osservato. Lo status della Corea del Nord come “potenza nucleare” è “il risultato dell’opzione inevitabile che ha rispecchiato con precisione la minaccia ostile proveniente dall’esterno e il cambiamento della struttura meccanica della sicurezza mondiale, sia presente che futura”, ha aggiunto. “Quindi, questo non cambia, per quanto qualcuno possa negarlo disperatamente”.
Per la Corea del Nord, discutere lo smantellamento delle proprie armi nucleari o rianimare il “concetto morto di denuclearizzazione” costituisce soltanto “l’atto più ostile di negare” la propria sovranità e di tentare di costringerla “a rinunciare alla propria costituzione e al proprio sistema sociale”. “Se gli Stati Uniti e le loro forze vassalle continueranno a insistere su un anacronistico ‘denuclearizzazione’ mentre parlano di ‘minaccia’ proveniente da qualcuno, ciò darà solo giustificazione illimitata all’avanzata” della ricerca della Corea del Nord della “più forte forza nucleare per autodifesa”, ha concluso.
Le ultime dichiarazioni segnano la prima comunicazione pubblica segnalata di Kim Yo Jong in un mese, dopo la sua condanna del 3 marzo per l’ingresso dell’USS Carl Vinson, una portaerei della classe Nimitz degli Stati uniti, in una base navale della città di Busan, nel sud-est della Corea del Sud.