Spagna, ultimo dibattito, ‘vince’ la sinistra, leader PP assente
Spagna, ultimo dibattito, ‘vince’ la sinistra, leader PP assenteRoma, 20 lug. (askanews) – A tre giorni dal voto, la sinistra ‘unita’ spagnola – Partito Socialista e Sumar – ‘vince’ l’ultimo dibattito secondo gli analisti dando una buona prova di coesione davanti a una coalizione di destra in difficoltà. Il premier Sanchez (socialista) e la sua vice, la leader di Sumar Yolanda Diaz si sono ritrovati assieme contro il solo leader dell’estrema destra di Vox Santiago Abascal. Assente – “si vergognava di presentarsi assieme a Vox” ha ironizzato Sanchez – il leader dei popolari Alberto Nunez Feijo. “Un’assenza molto presente”, commenta El Mundo, mentre su La Vanguardia l’analista Enric Juliana è anche più esplicito: un’assenza che è un clamoroso “errore” e “un’imprecisione” dal punto di vista della democrazia, scrive. A pochi giorni dal voto, l’esito del dibattito ribadisce dunque una sensazione di grande incertezza. Tutti i sondaggi vedono di fatto un testa a testa tra le due coalizioni e la differenza, secondo gli analisti, la faranno dieci, quindici seggi che potranno andare da una parte o dall’altra. Ma significativamente – questo in particolare si è visto dal dibattito – mentre la sinistra non è mai apparsa così unita, tra i Popolari e Vox ci sono ancora differenze e problemi.
Pedro Sánchez, Yolanda Díaz, Santiago Abascal e un assente molto presente: Alberto Núñez Feijóo. L’ultimo dibattito della campagna su RTVE, scrive El Mundo, è stato un faccia a faccia tra il candidato socialista e il candidato di Sumar, rispettivamente presidente e vicepresidente del governo, contro il leader Vox e contro il candidato PP, assente. Durante buona parte del duello, la leader di Sumar ha dominato con proposte e dati e ha monopolizzato la discussione scagliandosi contro Santiago Abascal mentre Pedro Sánchez ha mantenuto un profilo più istituzionale. Il candidato socialista ha detto chiaramente di andare alle urne con la speranza di poter governare con l’appoggio di Sumar e ha ipotizzato che il Pp lo farà con Vox anche se Feijóo, ha detto, “non ha partecipato al dibattito perché si vergogna di apparire insieme ad Abascal». Yolanda Díaz ha confermato le parole del socialista e ha assicurato che il suo partito aspira ad essere il sostegno del PSOE per rilanciare il governo di coalizione e impedire così alle politiche di destra di “danneggiare gli spagnoli”. Sánchez e Díaz sono sembrati in grande sintonia, per tutto il dibattito si sono chiamati direttamente per nome e non hanno avuto alcun momento di disaccordo.
Sulla difensiva, il leader di Vox Santiago Abascal ha criticato Sánchez dicendo che le sue decisioni di governo sono nate da “una menzogna sovrana” perché frutto di patti con partiti separatisti o indotte da “burocrati internazionali”. E ha ribadito che “governare sulla base della menzogna è illegittimo”. Messo alle strette, il leader di Vox ha dovuto però anche lamentarsi contro i Popolari che almeno in teoria continuano a ripetere di non voler guidare un governo assieme a Vox. Su La Vanguardia, l’analista Enric Juliana, assegna la ‘vittoria’ nel dibattito ai due leader della sinistra, e in particolare a Yolanda Diaz. Feijo, scrive, non presentadosi voleva sminuire la rilevanza dell’ultimo dibattito preelettorale ma ha sbagliato: “l’appuntamento di ieri sera, perfettamente condotto dal giornalista Xabier Fortes, non è stato di seconda divisione. Non è stata una perdita di tempo, visto che la partita non è ancora del tutto risolta, per quanto i sondaggi concordino su un possibile vincitore. Dieci o quindici deputati in una direzione o nell’altra possono creare nella notte del 23 scenari politici molto diversi. La decisione di Núñez Feijóo di non partecipare al dibattito può essere considerata sbagliata, a prescindere da considerazioni tattiche. L’uomo che oggi ha le migliori possibilità di presiedere il futuro Governo aveva l’obbligo di presentarsi in tribuna. Come democratico, ieri sera Feijóo ha commesso una “imprecisione”.
“Santiago Abascal ha avuto momenti incisivi. Molto istituzionale, Sánchez per la prima volta ha difeso in modo molto esplicito la continuità della coalizione. La vera vincitrice – conclude Juliana – è stata Yolanda Díaz, con la sua grande verve”.