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Spazio, la Nasa a caccia di idee per riciclare i rifiuti sulla Luna

Spazio, la Nasa a caccia di idee per riciclare i rifiuti sulla LunaRoma, 22 lug. (askanews) – Si avvicina gradualmente il momento in cui le missioni del programma di esplorazione lunare Artemis porteranno i primi equipaggi sul nostro satellite e la Nasa già da ora intende preservarne l’ambiente, mettendo in atto soluzioni sostenibili per gestire i rifiuti. Un programma su così vasta scala inevitabilmente finirà per produrre una notevole quantità di materiali di scarto, a partire da contenitori per il trasporto di tutto l’occorrente per i futuri insediamenti.



L’ente spaziale americano – si legge su Global Science, il quotidiano online dell’Agenzia spaziale italiana – ha quindi dato il via a LunaRecycle, una call mirata a stimolare l’ideazione di progetti relativi al riciclo degli scarti di due principali tipologie: quelli che potrebbero alterare la superficie della Luna oppure quelli prodotti nella quotidianità all’interno di futuri habitat pressurizzati. L’iniziativa, attivata nell’ambito del Centennial Challenges Program della Nasa, ha anche lo scopo di incentivare in generale la sostenibilità nell’esplorazione di altri corpi celesti. Le precedenti visite umane sulla Luna, infatti, hanno lasciato numerose tracce del loro passaggio: lander, bandiere, parti di esperimenti scientifici, rifiuti organici e persino le palline da golf utilizzate dall’astronauta Alan Shepard nella missione Apollo 14 del 1971.


LunaRecycle è una competizione in due fasi, di cui una riguarda la progettazione di un modello virtuale di un sistema di riciclaggio di una o più tipologie di rifiuti solidi. La fase 1, per cui è stato allocato 1 milione di dollari, prenderà il via a settembre, terminerà a marzo 2025 e la valutazione delle proposte si svolgerà a maggio. Al momento della nomina dei vincitori, saranno annunciate le regole per la fase 2, per cui sono stati allocati 2 milioni di dollari. La Nasa – conclude Global Science – spera di raccogliere dunque proposte interessanti, anche per quanto riguarda l’utilizzo completo o parziale dei materiali prodotti durante i processi di gestione dei rifiuti. Nello stesso tempo, l’agenzia statunitense auspica di stimolare l’ideazione di nuovi approcci al riciclo, che contemplino anche l’ottimizzazione di risorse fondamentali (come l’energia e l’acqua) e riducano l’emissione di sottoprodotti tossici o inutilizzabili.


(Credit: NASA)