Studio: la Cina non sta aiutando particolarmente la Russia
Studio: la Cina non sta aiutando particolarmente la RussiaRoma, 1 giu. (askanews) – La Cina non sta agevolando particolarmente la Russia sul fronte degli acquisti degli idrocarburi onde compensare le perdite innescate dalla guerra in Ucraina per le mancate forniture all’Europa. L’ha segnalato una nuova analisi diffusa dal South China Morning Post e realizzata per il giornale dall’Istituto svedese per gli affari internazionali.
Nonostante la partnership “senza limiti” che i presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin avevano proclamanto poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina, in realtà Pechino ha ampliato moderatamente i suoi legami energetici con Mosca. La quota di petrolio e gas russo nelle importazioni complessive cinesi di questi prodotti è aumentata dal 14% al 16% in termini di valore nel 2022 rispetto all’anno precedente. Ed è salito al 16,9% nei primi quattro mesi del 2023.
Le compagnie cinesi, inoltre, non hanno effettuato nuovi investimenti o transazioni nel settore degli idrocarburi della Russia da quando è stata lanciata l’invasione di Putin, né sono stati concordati nuovi oleodotti o gasdotti o contratti di importazione a lungo termine. Inoltre, pur condannando la politica delle sanzioni occidentali contro la Russia, Pechino nel settore energetico non le ha minate, secondo lo studio. Per esempio, non ha usato la sua flotta di petroliere di proprietà statale per trasportare il petrolio russo, una mossa che “da sola” cancellerebbe la maggior parte dello sconto a cui la Russia è ora costretta a vendere il suo petrolio, afferma la ricerca.
Né ha fornito un’assicurazione di spedizione alternativa dopo che gli assicuratori occidentali sono stati costretti a tagliare i legami con la Russia. Inoltre ha continuato ad acquistare petrolio russo al di sopra di un prezzo massimo imposto dal G7 a dicembre, ma solo tramite terzi o imprese cinesi private. I risultati dell’analisi, insomma, mostrano un equilibrio di Pechino tra il “sostenere il suo partner strategico più importante nella sfida all’ordine mondiale guidato dall’Occidente”, cioè la Russia, e il “prendersi cura dei propri interessi più egoistici, che includono il mantenimento di legami economici con i suoi partner commerciali occidentali “, afferma il rapporto.