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Studio: pesticidi usati in deroga per continue emergenze sono tossici

Studio: pesticidi usati in deroga per continue emergenze sono tossiciMilano, 21 lug. (askanews) – “Il nostro studio dimostra che l’ampio uso delle autorizzazioni d’emergenza nel tempo e nello spazio porta alla contaminazione ambientale da parte di numerose sostanze attive non approvate e altamente tossiche. Viviamo in uno stato di stabile emergenza agricola che agisce in deroga al Regolamento europeo, con profonde implicazioni per gli esseri umani, gli altri animali e l’ambiente”. Lo ha affermato il docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, Simone Tosi, coordinatore del BeeLab, il Laboratorio sulla salute e sul comportamento degli impollinatori autore di uno studio appena pubblicato su “Science of the total environment” sull’utilizzo di autorizzazioni emergenziali in deroga dei pesticidi e i conseguenti effetti collaterali per la salute umana, degli impollinatori e dell’ambiente intero.



I pesticidi autorizzati in deroga possono essere utilizzati indipendentemente dal risultato negativo del processo di valutazione del rischio, che include una serie di test sperimentali necessari a stimare la contaminazione ambientale e gli effetti collaterali di questi prodotti, valutandone infine l’impatto per l’uomo e l’ambiente. “Tuttavia, gli Stati Membri possono agire in deroga a questo processo e concedere l’autorizzazione d’emergenza di pesticidi non autorizzati tramite la valutazione del rischio” ha spiegato Luca Carisio dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e primo autore dello studio, precisando che “per gli elevati rischi connessi, queste autorizzazioni d’emergenza sono permesse solo in circostanze eccezionali di emergenza agricola e il loro uso deve però essere limitato: le deroghe non possono essere più lunghe di 120 giorni, e devono essere svolte ricerche simultanee sulle strategie alternative e più sostenibili”. Dallo studio emerge come le autorizzazioni d’emergenza siano ampiamente utilizzate dai Paesi membri dell’Unione europea e che molte di queste risultano sorprendentemente non conformi alle normative UE, poiché concesse per periodi più lunghi di quanto prescritto dalla legge e rinnovate in modo ricorrente per gestire la stessa emergenza nel tempo. Inoltre, il 21% di queste autorizzazioni ha permesso l’uso di pesticidi altamente tossici, che non sono approvati dai processi regolari di valutazione del rischio.