Suicidio assistito, Cappato: Lombardia ammetta pdl, diritto c’à già
Suicidio assistito, Cappato: Lombardia ammetta pdl, diritto c’à giàMilano, 5 feb. (askanews) – Questa proposta di legge regionale di iniziativa popolare “è ammissibile, come altre Regioni hanno constatato, perché non va a toccare chi ha diritto o non ha diritto ad accedere alla morte volontaria, ma semplicemente quali sono i tempi, i modi e le procedure per farlo. Spero che il Consiglio regionale della Lombardia non vorrà privarsi di questa opportunità, di questa occasione, per porre delle regole dove oggi non ci sono”. Lo ha detto il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, dopo la sua audizione presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, chiamato decidere sull’ammissibilità o meno della proposta legislativa.
“Spero che la Regione lombardia non voglia girare la testa dall’altra parte di fronte al problema di persone affette da patologie irreversibili, con sofferenza insopportabili, che chiedono, è già un loro diritto, di essere aiutate a terminare la vita senza soffrire. Altre Regioni hanno giudicato ammissibile e hanno cominciato a discutere questa proposta, credo che sarebbe un peccato se la Regione Lombardia diversamente dovesse dichiarare inammissibile la nostra legge senza nemmeno discuterla, una legge che si limita a dare dei tempi e delle procedure certe” ha ribadito. Cappato ha sottolineato che il diritto al suicidio assistito, in forza di una sentenza della Corte costituzionale, “esiste già, non è questa legge regionale introdurlo né potrebbe farlo la Regione Lombardia” per cui “questa polemica tra quelli che sono per la vita e quelli per la morte è una polemica che non riguarda il testo di questa legge che chiede tempi e procedure certe invece dell’attuale arbitrio assoluto nelle risposte ai malati” ha concluso l’esponente radicale. Qualora la decisione dell’Udp, attesa per mercoledì, qualunque essa sia, non dovesse essere unanime, l’ammissibilità della proposta legislativa dovrà essere sottoposta al voto dell’aula del Consiglio regionale nella prima seduta utile successiva.