Maccanico (Ice): Azerbaigian mercato strategico per Italia e vinoBaku, 14 mar. (askanews) – Il mercato dell’Azerbaigian è un mercato nuovo e strategico per le esportazioni italiane, che ama il Made in Italy, i brand dell’eccellenza e del lusso italiani ed è considerato il più importante nella regione del Caucaso meridionale per la proiezione dell’internazionalizzazione italiana. Tanti i settori di interesse e cooperazione, dai macchinari ad alta tecnologia nell’ambito energetico al settore agroalimentare e vitivinicolo in particolare. L’Ice, con il suo ufficio a Baku, si sta impegnando per portare avanti un programma di eventi destinati alla promozione dell’Italia e dei suoi prodotti, del suo know how e della sua tecnologia. Di particolare interesse, come ha spiegato in un’intervista ad askanews il direttore Andrea Maccanico, il settore vinicolo in cui l’Italia è già al primo posto per export davanti alla Francia. Ma, avverte Maccanico, serve un cambio di approccio culturale dei consumatori e per questo Ice sta investendo per “sostituire il vino alla vodka e ci riusciremo”, afferma il direttore: il consumo pro-capite di vino in Azerbaigian è di circa tre litri all’anno, contro i 10,6 litri di superalcolici.
“Per invertire il dato relativo al consumo di vodka stiamo organizzando una serie di eventi che consideriamo ‘educational’ attraverso i quali cerchiamo di far comprendere la cultura del vino – spiega Maccanico – una bevanda che va sposata con le pietanze. Sottolineiamo anche che il vino in certe modalità e quantità fa bene alla salute. Nel corso degli eventi, che proseguiranno fino alla fine dell’anno, ci avvaliamo di sommelier specializzati e ricercatori. Questo programma ben si coniuga con uno sforzo coerente del governo locale che sta cercando di aumentare il consumo di vino, partendo ovviamente da quello locale, ma in questo filone cerchiamo di promuovere le nostre specialità che possono coprire diversi gusti e range di prezzi”.
I vini italiani, infatti, presidiano il mercato azero nel segmento medio-alto e alto, tallonati da quelli francesi e seguiti poi da quelli georgiani che si piazzano particolarmente nel segmento medio. I dati relativi a gennaio-settembre 2022 vedono l’Italia ancora saldamente in testa con 1,192 milioni di euro di import. La quota di mercato nel 2021 era pari al 43%, rispetto al 29,6% della Francia.
“A gennaio è stato organizzato un corso introduttivo alla conoscenza dei vini italiani, in collaborazione con gli importatori e con l’intervento di un sommelier dal Kazakistan specializzato (Ambasciatore del vino italiano dal 2021), con assaggi guidati e sessioni dedicate sia ai consumatori, che agli operatori professionali del settore HoReCa, con oltre 250 partecipanti nelle tre giornate di formazione”, illustra il direttore della sede Ice di Baku.
A marzo si è svolta una missione in Piemonte con “giornalisti, blogger e importatori che hanno effettuato visite aziendali organizzate in collaborazione con Confartigianato Piemonte per le province di Novara, Cuneo e Torino”.
Oggi in Azerbaigian la produzione vinicola riguarda circa 350 varietà di uva, in particolare i vitigni Bendi, Gamashara, Gizili, Marandi, White Shani, Aligote, Sauvignon, Muscat, Pinot, Riesling e Kishmish (uva passa) e, sottolinea l’Ice, al rilancio della vitivinicoltura azera contribuisce anche una fetta di Italia. Nel 2007, infatti, è nata a Qabala, nella zona di Savalan, la Aspi Agro LLC, Aspi Winery, un’azienda con 340 ettari vitati e una produzione di circa 250 bottiglie che si avvale non solo di due enologi italiani, Daniele D’Andrea ed Elisa Vagnonini, ma anche del materiale ampelografico dei Vivai Cooperativi Rauscedo e delle attrezzature di cantina: nei vigneti, accanto a numerose varietà internazionali, sono presenti anche Montepulciano e Moscato bianco.
Secondo i dati dei primi nove mesi del 2022 l’Italia si piazza al secondo posto per l’export di olio dopo la Turchia con quasi 297mila euro e prima della Spagna. I prodotti italiani sono primi nel settore del caffè con cifre vicine al milione e quasi doppie rispetto al primo concorrente che è la Turchia. Indietro, invece, per quanto riguarda l’importazione di pasta, dove l’Italia si piazza soltanto al quinto posto molto distante da Turchia e Russia ai primi due gradini. “È fondamentale far capire la differenza del prodotto italiano, che è reperibile sul mercato, ma di cui ancora non si conosce il vero significato, cioè quello della ‘pasta all’italiana’. Il consumo locale è sbilanciato verso la pasta turca per ragioni di costo e di gusto tradizionale. Stiamo facendo e proseguiremo uno sforzo di promozione anche in questo settore”, sottolinea Maccanico illustrando gli eventi che si svolgeranno nell’intero 2023, tra cui spicca il 27 aprile, nell’imminenza del GP di Formula 1 di Baku, la cena italiana con il team Ferrari.
A maggio si svolgerà una seconda sessione di formazione sulla cultura enologica italiana e il lancio della Community virtuale di amanti del vino italiano a Baku. Sempre nello stesso mese alla Fiera InterFood della capitale azerbaigiana, ogni giorno dal 17 al 19 maggio “prevediamo di dedicare eventi per la dimostrazione e l’assaggio di diverse specialità culinarie e vini italiani”. L’evento viene organizzato in collaborazione con i ristoratori locali, ma esiste “la possibilità di dedicare uno o più giorni di show cooking a enti e associazioni italiane interessate a partecipare”.
Missioni in entrate e in uscita, come quella che prevede l’arrivo di giornalisti e importatori azerbaigiani in Valle d’Aosta per la partecipazione a eventi di promozione enogastronomica e turistica. Da non dimenticare a giugno la Festa della Repubblica Italiana, un evento che prevede una ampia partecipazione di un pubblico selezionato e corners dedicati alle degustazioni di piatti italiani.
L’Azerbaigian prevede anche una ulteriore fetta di mercato su cui porre l’attenzione, quella dei macchinari agricoli. “Nel settore dei macchinari ci occupiamo di due tipi di iniziative da un lato invitiamo i maggiori importatori e distributori di macchinari a partecipare alle fiere italiane più importanti per effettuare ordini e concludere accordi, dall’altro – spiega il direttore Maccanico – organizziamo missioni in Azerbaigian di imprese italiane. Stiamo lavorando per organizzarne una quest’anno con incontri B2B in cui i nostri produttori presenteranno le principali tecnologie italiane agli acquirenti azerbaigiani che sono principalmente i grandi distributori e tre grandi gruppi che controllano la produzione”.
L’Italia è il primo partner commerciale dell’Azerbaigian con un interscambio del valore di 9,2 miliardi dollari ed è il primo cliente, assorbendo il 50% circa del totale delle esportazioni azere di idrocarburi, ma soltanto il settimo fornitore, principalmente nei macchinari e apparecchiature e per i prodotti della metallurgia e chimici.
(di Daniela Mogavero)