Digitale, AIDR: Italia pronta ad affrontare sfide competenze
Presentate iniziative Associazione, alla presenza del ministro della PA, Paolo Zangrillo
Roma, 10 feb. (askanews) – L’Italia continua a fare progressi, ma occupa ancora gli ultimi posti della classifica del Digital Economy and Society Index (DESI), l’indice della Commissione Europea che dal 2014 monitora lo sviluppo del settore digitale nei Paesi UE. Tuttavia, nonostante l’avanzamento proceda a ritmi sostenuti, dall’Europa arriva l’invito a colmare il gap del nostro Paese sul fronte delle competenze digitali. Un appello che AIDR (Associazione Italian Digital Revolution) ha fatto suo, proprio promuovendo una serie di iniziative volte alla promozione della cultura digitale, in occasione dell’Anno europeo delle competenze, promosso dall’Europa.
E a Roma, nella sede di Spazio Europa -David Sassoli, AIDR ha presentato alla stampa, in collaborazione con Parlamento e Commissione europea in Italia, il programma delle competenze digitali 2023 destinato a studenti, dipendenti PA e aziende. Gli incontri, che avranno una cadenza mensile e si svolgeranno per tutto l’arco del 2023, affronteranno, grazie al supporto delle aziende partner e delle istituzioni, gli aspetti centrali della digitalizzazione: cybersicurezza, intelligenza artificiale, metaverso, Big Data, IoT. La conferenza stampa, moderata dalla giornalista Mediaset Ida Molaro, è stata introdotta da Carlo Corazza, capo Ufficio Parlamento europeo in Italia, e Antonio Parenti, capo Ufficio Commissione europea in Italia.
“Il programma per la promozione delle competenze digitali rappresenta un punto di partenza fondamentale, sia per incrociare domanda e offerta di lavoro sia per aumentare il coinvolgimento e la motivazione del nostro capitale umano, con l’obiettivo di offrire servizi, in tempi rapidi, per cittadini e imprese”, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “Il valore aggiunto di questo programma è proprio quello di rivolgersi agli studenti, al fine di sviluppare talenti e competenze di alto livello e ai dipendenti della pubblica amministrazione e delle aziende, al nostro capitale umano, proprio per garantire che le competenze siano in linea con le esigenze del contesto nazionale ed internazionale. Se ci fermiamo a riflettere sul significato stesso della parola competenza – ha aggiunto -, emerge una considerazione importante: non si intende soltanto il bagaglio delle conoscenze, il sapere, ma a queste si aggiungono altre capacità: l’abilità – il sapere fare, acquisire e organizzare informazioni, risolvere problemi – e soprattutto le capacità personali e sociali – collaborare, relazionarsi, assumere iniziative, lavorare in team, saper ascoltare gli altri. Stiamo parlando di quelle competenze soft che devono costituire, insieme a quelle tecniche, hard, la cassetta degli attrezzi dei nostri dipendenti”.
Nel report DESI 2022 – ha sottolineato in apertura di conferenza stampa il presidente di AIDR, Mauro Nicastri, “l’Italia in termini di capitale umano e di servizi pubblici digitali si pone ancora sotto la media europea: si riscontra infatti un ritardo nelle competenze digitali di base e nei laureati ICT e nell’offerta di servizi pubblici digitali per i cittadini. È il motivo per cui oggi abbiamo presentato un programma mirato a promuovere e diffondere l’importanza delle competenze digitali. Il programma rientra nell’ambito dell’anno europeo delle competenze annunciato dal Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel suo discorso di fine anno sullo stato dell’Unione 2023. L’iniziativa di oggi è la dimostrazione concreta per la prima volta rispetto ai paesi membri dell’Unione Europea – ha ricordato ancora Nicastri – che la nostra nazione ha competenze, capacità ed è determinata ad affrontare li programmi e le sfide proposte dall’Unione europea. Il programma competenze digitali AIDR inizierà il 27 febbraio prossimo e sarà rivolto a studenti, dipendenti PA e di aziende. Gli argomenti che verranno trattati avranno una parte introduttiva, un focus sulle nuove professioni digitali e uno all’uso in ambito organizzativo. La struttura dell’iniziativa sarà composta da: una testimonianza di un manager della PA e/o di azienda, un approfondimento pratico e teorico sulle competenze digitali e da un’esercitazione in realtà virtuale”.
“Come ha ricordato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Layen, siamo di fronte a un cambiamento epocale: la transizione verde e quella digitale richiederanno competenze specifiche in questi settori e non possiamo farci trovare impreparati. Per questo dobbiamo rendere il nostro Paese moderno, competitivo, attrattivo per gli investimenti. L’Europa sta facendo molto in questo settore: basti pensare che nel PNRR oltre 13 miliardi sono dedicati alla trasformazione digitale delle imprese. La parola chiave di questo 2023 Anno europeo delle competenze deve essere ‘formazione’, tanto nel settore privato quanto nella pubblica amministrazione per non perdere il treno dell’innovazione e consentire ai nostri cittadini di essere competitivi nel mercato del lavoro”. Così l’europarlamentare e vicecapo delegazione di Forza Italia, Luisa Regimenti.
“Sostengo l’iniziativa dell’Associazione Italian Digital Revolution – ha ricordato dal canto suo l’europarlamentare Beatrice Covassi -. L’Europa digitale che vogliamo deve essere inclusiva, fonte di opportunità per tutti e strumento di competitività per la nostra economia. Entro il 2030, l’obiettivo dell’Ue è avere l’80% della popolazione con skills digitali di base. In Italia significa investire in una formazione di base per circa 20 milioni di cittadini. Ma non basta, si stima che nel 2026 potremmo avere uno skills gap di circa 2 milioni di lavoratori. Per questo è essenziale mettere a terra fin da subito progetti per dare corpo all’iniziativa ‘2023 anno europeo delle competenze’”.
“L’anno europeo delle competenze è importante anche in direzione della transizione verde, come ha ricordato la Presidente della Commissione europea – ha sottolineato il deputato Luca Sbardella -. La transizione verde e la transizione digitale stanno creando nuove opportunità per i cittadini e per l’economia dell’Ue. I lavoratori qualificati potranno ottenere migliori opportunità di lavoro e partecipare attivamente alla società. Digitale e Green, sostenibilità e innovazione non sono due rette parallele, ma il binario entro il quale è necessario muoversi per costruire un nuovo modello di sviluppo economico e sociale”.
“Nell’anno europeo delle competenze, anche la pubblica amministrazione sta investendo sulle persone. Le ultime iniziative legislative, i nuovi contratti di lavoro, si focalizzano sugli obiettivi fissati dalla Ue – ha rimarcato Antonio Naddeo, presidente dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) -. Per affrontare la transizione digitale ed ecologica sono necessarie nuove competenze e le amministrazioni sono chiamate ad una rivisitazione dei propri ordinamenti professionali con i nuovi strumenti previsti dai contratti. Inoltre, particolare attenzione dovrà avere la formazione continua che deve diventare un vero e proprio investimento sulle persone. Quindi l’anno europeo sulle competenze è una sfida anche per le pubbliche amministrazioni”.
“Per supportare la PA nella trasformazione digitale – ha dichiarato Maurizio Stumbo, Direttore Nuove Iniziative e CEO Office SOGEI – Sogei non può che investire nelle competenze e in tutte le iniziative verso le generazioni future, come quella offerta oggi da AIDR. Siamo convinti, infatti, che le condizioni per creare progresso e valore sostenibile si creino attraverso l’acquisizione di competenze digitali e sostenendo le generazioni future nel disegno della pubblica amministrazione del futuro”.
“Aderire ad un progetto dall’alto valore formativo ma soprattutto unico nel suo genere è motivo di orgoglio istituzionale – ha evidenziato Paolo Tedeschi, Head of Communications, Corporate Marketing &Sustainability Canon Italia SpA -. Ancor di più per una azienda come Canon che fonda sulla filosofia kyosei – vivere e lavorare insieme per il bene comune – il proprio approccio ad un business etico e sostenibile, perché condividere competenze – in questo caso digitali – aiuta a crescere, insieme’.