Taiwan, Cina: Giappone non cerchi di danneggiare i nostri interessi
Taiwan, Cina: Giappone non cerchi di danneggiare i nostri interessiRoma, 16 mag. (askanews) – Il ritorno di Taiwan in Cina è “parte integrante dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra” e, quando si dice di essere contrari a cambiamenti unilaterali dello status quo accusando la Cina, si vogliono solo “danneggiare gli interessi regionali” di Pechino. L’ha affermato oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, puntando il dito contro l’impostazione data dal Giappone al summit del G7 che si terrà tra il 19 e il 21 maggio a Hiroshima.
“Il Giappone è ossessionato dal provocare e creare scontri tra le parti e dal danneggiare gli interessi regionali (della Cina), approccio questo a cui la Cina si oppone fermamente”, ha detto Wang. “La parte giapponese ripete la stessa, vecchia melodia e non risparmia sforzi per diffamare i suoi vicini, e non mancano i tentativi di coprire il proprio cambiamento unilaterale dello status quo”, ha continuato. “Accordi internazionali come la Dichiarazione di Potsdam e la Dichiarazione del Cairo costituiscono la base del diritto internazionale per l’ordine internazionale del dopoguerra e tutti questi documenti affermano che il ritorno di Taiwan alla Cina è parte integrante dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra”. Wang Wenbin, dal canto suo, ha anche affermato che da tempo “alcune forze in Giappone” si sforzano di per “abbellire la storia dell’aggressione, revocare il giudizio storico sul militarismo”, e persino affermare che una crisi a Taiwan ha un effetto diretto in Giappone. “Non è questo – ha detto ancora Wang – un tentativo di cambiare lo status quo? Se il Giappone è davvero contrario a cambiare unilateralmente lo status quo, dovrebbe inequivocabilmente fermare queste forze che cercano di riportare indietro l’orologio della storia, dovrebbe riflettere seriamente sulla propria storia di aggressione militaristica, dovrebbe chiaramente riaffermare la sua adesione al’ordine internazionale del secondo dopoguerra, e dovrebbe rispettare il principio dell’Unica Cina e lo spirito dei quattro documenti politici tra Cina e Giappone”uo.