Roma, 4 apr. (askanews) – Quella di non utilizzare parole straniere nella lingua italiana “è una proposta di legge di un parlamentare, non del governo, e le proposte di legge devono essere approvate dalla Camera e dal Senato: ma la difesa della lingua italiana non c’entra niente con Mussolini”. E’ quanto ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla Stampa Estera, rispondendo ad una domanda sulla proposta di legge Rampelli che secondo un giornalista “ha sapore mussoliniano”.
“Il fascismo è finito nel ’45, è una roba passata che non ci interessa e non ci riguarda. Mussolini ha fatto più danni che cose utili”, ha commentato Tajani. “Io ho sempre difeso la lingua italiana: è la lingua madre, Dante Alighieri è il poeta dell’italiano”, ha aggiunto.