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Tajani: Macron? Noi non siamo in guerra con i russi

| Redazione StudioNews |

Tajani: Macron? Noi non siamo in guerra con i russiBruxelles, 18 mar. (askanews) – Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ribadito oggi a Bruxelles, parlando con la stampa a margine della riunione del Consiglio Ue, la sua posizione critica riguardo alle affermazioni del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui gli europei e la Nato dovrebbero essere pronti anche a intervenire militarmente, se sarà necessario, al fianco dell’Ucraina contro l’aggressione russa.



“L’ho ribadito anche oggi durante l’incontro con Antony Blinken”, il segretario di Stato americano, che ha partecipato alla riunione del Consiglio Ue in videoconferenza. “La posizione dell’Italia è molto chiara: le decisioni della Nato – ha detto Tajani – vengono prese da tutti i paesi della Nato; non c’è un paese o un gruppo di paesi che decide per gli altri. Noi siamo grandi sostenitori dell’Ucraina. E siamo pronti a fare ancora di più, sia per quanto riguarda gli aspetti finanziari, sia per quanto riguarda gli aspetti della ricostruzione, sia per quanto riguarda anche l’invio di materiale”. “Però, tra questo e dire che mandiamo le truppe a combattere contro i russi – ha sottolineato il ministro degli Esteri – c’è una bella differenza”. “Non credo – ha continuato Tajani – che sia un buon messaggio: noi dobbiamo lavorare per la pace cercando di fare in modo che l’Ucraina possa resistere e non essere sconfitta dai russi. Perché soltanto quando c’è equilibrio tra le parti ci si può sedere ad un tavolo della pace. Questo è il nostro obiettivo: sostenere l’Ucraina. Ma non siamo in guerra con la Russia. Noi stiamo difendendo” l’Ucraina. “E’ una cosa ben diversa difendere il diritto internazionale, difendere l’indipendenza dell’Ucraina, dal fare guerra alla Russia. Lo abbiamo sempre detto e continuiamo a ripeterlo”.


“Credo che l’Europa debba parlare unita e non divisa. Non voglio fare polemiche con nessuno – ha aggiunto il ministro, con implicito riferimento alla riunione del ‘Triangolo di Weimar’ dei dirigenti di Francia, Germania e Polonia dei giorni scorsi -, però credo che a Putin si debba dare un messaggio di forza essendo uniti e avendo sempre delle posizioni comuni”. A un giornalista che chiedeva quale sia la posizione italiana riguardo all’uso dei profitti generati dagli asset russi congelati dalle sanzioni europee, se debbano essere impiegati per la ricostruzione dell’Ucraina o per finanziare la difesa Ucraina già durante la guerra, Tajani ha replicato: “Inizialmente erano per la ricostruzione dell’Ucraina; adesso vedremo. Intanto bisogna vedere se dal punto di vista giuridico questo si può fare. E’ una decisione che dobbiamo prendere insieme. Ma ripeto: non è che siamo contrari all’utilizzo sia dei fondi” congelati, “sia degli extra profitti, chiamiamoli così; ma c’è un problema giuridico sulla possibilità di utilizzare questi fondi. Quindi l’ostacolo era soprattutto quello: non vorrei” una situazione in cui “utilizziamo quei fondi e poi, dopo, bisogna restituirli; questo assolutamente non sarebbe giusto”.


“Però in linea di principio siamo favorevoli, anche attraverso gli extra profitti dei fondi russi, sostenere l’Ucraina”, ha concluso il ministro degli Esteri.