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Terremoto, Asi: satelliti COSMO-SkyMed monitorano le zone colpite

Terremoto, Asi: satelliti COSMO-SkyMed monitorano le zone colpiteRoma, 23 feb. (askanews) – Sono trascorsi 17 giorni dal primo violento terremoto che ha colpito la notte del 6 febbraio la Turchia e la Siria e il lavoro della costellazione dei satelliti radar dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) COSMO-SkyMed non si ferma.
I satelliti – informa l’Agenzia – continuano a ‘guardare’ e l’Asi ha predisposto un piano di acquisizione dedicato per monitorare molte delle città che sono state interessate dal terremoto. Le ultime immagini giunte dai satelliti COSMO-SkyMed risalgono al 20 febbraio alle 15.27 UTC sulla citta di Gaziantep e su Kahramanmaras alle 03.07 UTC, ma sono moltissime quelle presenti in archivio post evento che l’Asi ha reso subito disponibili ad enti e istituzioni nazionali e internazionali e sulle quali non si ferma il lavoro di elaborazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’Ingv ha effettuato una prima analisi dei danni verificatisi sulle città di Gaziantep e Kahramanmaras utilizzando i dati e le immagini di COSMO-SkyMed. Attraverso una metodologia avanzata denominata Intensity Correlation Difference (ICD) è stato possibile ricavare una mappa di stima dei danni (damage proxy map) utilizzando l’individuazione dei cambiamenti delle scene SAR (Radar ad apertura sintetica). L’ICD, infatti, è un indice che calcola la differenza di correlazione di intensità tra coppie di immagini satellitari acquisite prima e dopo l’evento sismico, ossia una coppia pre sismica e una coppia a cavallo dell’evento.
L’analisi effettuata sulla città di Kahramanmaras, probabilmente la città in cui si sono verificati i danni maggiori, mostra un chiaro schema di cambiamenti nel centro della città (al centro dell’immagine). I dati post evento ottici ad alta risoluzione (sullo sfondo) in cui sono visibili i crolli, mostrano un’ottima sovrapposizione con i crolli individuati mediante le analisi effettuate sui dati COSMO-SkyMed (pixel blu). Sono tuttora in corso le validazioni di tali mappe che, seppure sufficientemente accurate, soffrono comunque di errori intrinseci nella tecnica stessa.
Anche in questo drammatico evento – evidenziano Asi e Ingv – è fondamentale la sinergia tra diverse aree di ricerca scientifica, mettendo al servizio della società le migliori innovazioni della conoscenza.