Toscana, Cosmave: per piano Parco Apuane coerenza, tutelare cave
Toscana, Cosmave: per piano Parco Apuane coerenza, tutelare caveRoma, 5 mar. (askanews) – “Abbiamo ormai capito tutti che dobbiamo salvaguardare il lavoro sulla montagna e che dalla montagna deriva. Le regole ci sono e disciplinano l’armonizzazione fra cave, ambiente e paesaggio”. Così Cosmave, il consorzio di imprese del marmo apuo-versiliese, sintetizza quanto emerso dal recente convegno organizzato dal comune di Minucciano al quale hanno partecipato il presidente del Parco delle Apuane Andrea Tagliasacchi e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
“Le attività estrattive del comprensorio versiliese-garfagnino sono comprese nelle Aree Contigue di Cava (ACC), ovverosia aree espressamente destinate alla escavazione ed all’industria lapidea, che, pur essendo geograficamente situate all’interno del Parco, sono estranee all’area protetta. Non ci sono rischi di intaccare l’area protetta. Le attività estrattive presenti nelle ACC sono comunque già soggette ad una specifica disciplina ambientale e paesaggistica, tanto stringente, e che non si applica alle altre attività estrattive toscane, neppure a quelle del comprensorio carrarino. Il nuovo Piano Integrato del Parco (PIP) pretenderebbe di spingersi oltre, assoggettando le ACC alla disciplina propria dell’area protetta, decretando in questo modo la sostanziale chiusura delle attività estrattive presenti. Si tratterebbe di un’iniziativa, oltre che illegittima, dannosa per l’intera comunità della montagna versiliese-garfagnina”. Dunque, conclude la nota, “riteniamo indispensabile che il nuovo PIP tenga conto dell’importanza delle attività estrattive, svolte in loco da secoli, e si conformi pienamente al Piano di indirizzo territoriale – Piano territoriale paesaggistico regionale (PIT-PTPR), che reca una specifica disciplina delle attività estrattive delle Alpi Apuane, anche attraverso lo strumento dei Piani attuativi di bacino (PABE). PIT che, si ricorda, è stato approvato da Regione e Ministero dell’ambiente. La mancanza di coerenza del PIP rispetto al PIT ne ha sinora precluso l’intervenuta approvazione; il PIP non è ancora stato approvato dal Consiglio regionale, con tutta probabilità proprio a causa dell’incoerenza con il PIT, ma a questo punto la parte politica deve compiere un definitivo atto di coraggio e rimandare il piano al Parco per la sua rielaborazione nel rispetto della normativa vigente”.