Tutto sold our per Tedua in tour con “La Divina Commedia”
Tutto sold our per Tedua in tour con “La Divina Commedia”Milano, 4 nov. (askanews) – Dopo la data zero a Jesolo parte da Firenze La Divina Commedia Tour, il primo tour nei palazzetti di Tedua, un vero e proprio viaggio esperienziale nell’universo e negli scenari de La Divina Commedia (triplo disco di platino), l’album rivelazione del 2023 che da mesi occupa i primi posti delle classifiche.
Prodotto da Live Nation, dopo la data zero a Jesolo lo scorso 28 ottobre, il primo tour di Tedua nei palazzetti lo vedrà esibirsi sulle note de “La Divina Commedia” e i suoi più grandi successi partendo proprio dalla città di Dante Alighieri, a Firenze (il 4 novembre al Mandela Forum), per proseguire poi a Roma (l’8 e il 9 novembre al Palazzo Dello Sport), nella sua Genova (l’11 novembre allo Stadium), a Milano per quattro appuntamenti (il 13 novembre e poi il 4, 5 e 13 dicembre al Mediolanum Forum), a Bologna (l’8 dicembre all’Unipol Arena), a Napoli (il 10 dicembre al Palapartenope) e a Torino (12 dicembre al Pala Alpitour), in ben 12 date interamente sold out, con 105 mila biglietti venduti in totale. Per Tedua è la prima tournée nei palazzetti, con un numero di date che si è quadruplicato rispetto a quelle annunciate inizialmente, che sono state prese d’assalto dai numerosi fan con velocità vertiginosa, ancora prima della pubblicazione dell’album “La Divina Commedia”.
Per il design dello show di Tedua, l’artista ha stretto una fondamentale collaborazione con lo studio Blearred Milano, guidato nella visione creativa dello show designer Jordan Babev e set designer Eleonora Peronetti. L’intento è quello di offrire un’esperienza immersiva basata sull’album “La Divina Commedia”, proponendo un affascinante viaggio visivo attraverso l’Inferno e il Purgatorio. Tedua, oltre ad essere il protagonista, ha avuto un ruolo determinante nell’apporto creativo, collaborando attivamente alla realizzazione dell’intero design dello show. L’elemento centrale dello scenario è la nostra reinterpretazione della celebre “Porta dell’Inferno” di Auguste Rodin, trasformata nella visionaria “Porta dell’Inferno di Tedua”. In collaborazione con Eleonora Peronetti, rinomata set designer e scenografa nonché docente alla NABA, lo studio Blearred Milano ha portato alla vita questa audace visione. Al centro di questa porta si trova un avanguardistico schermo LED, simbolo di un connubio perfetto tra mondo reale e digitale.
Il palcoscenico, con le sue intricate formazioni rocciose, evoca l’ambiente infernale descritto da Dante, offrendo a Tedua e ai suoi musicisti solide piattaforme su cui esibirsi, arricchendo la performance con dinamismo e profondità. Durante lo show, una densa nebbia avvolge il palco, filtrando tra le rocce e conferendo un’atmosfera surreale e coinvolgente. Oltre all’impeccabile direzione artistica, uno degli aspetti salienti dello show è la programmazione delle luci, curata magistralmente da Matteo Moro. L’illuminazione gioca con ombre e luci, rivelando e celando elementi scenici in maniera teatrale, arricchendo ogni momento con dinamicità ed emozione. Effetti speciali aggiuntivi accentuano l’atmosfera infernale e purificatrice dei diversi atti dello spettacolo.
La creatività dello show trae ispirazione anche dallo stile pittorico di Alberto Burri. Caratterizzato da un’arte materica e informale, Burri ha influenzato la realizzazione delle formazioni rocciose e della porta, unendo ruvidità ed eleganza. Marco Giacobbe e Davide Spazzadeschi, talentuosi content producer milanesi, hanno completato l’opera con contenuti video astratti, caratterizzati da un particolare trattamento pittorico digitale. Questi “quadri dipinti digitalmente in movimento” uniscono l’essenza classica della pittura con la dinamicità del digitale, fondendo classico e contemporaneo in una sinergia visiva unica. Il tour italiano di Tedua non è semplicemente un concerto, ma una vera e propria esperienza sensoriale. Grazie alla collaborazione con Blearred Milano, Jordan Babev, Eleonora Peronetti, Marco Giacobbe Davide Spazzadeschi e con l’illuminazione di Matteo Moro, il pubblico è trasportato in un universo dove la musica si fonde con l’arte, in un dialogo perfetto tra antico e moderno.