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Ue, domani Meloni a vertice Bruxelles. Focus su difesa (e dazi)

| Redazione StudioNews |

Ue, domani Meloni a vertice Bruxelles. Focus su difesa (e dazi)Bruxelles, 2 feb. (askanews) – Il rafforzamento della politica di difesa europea, reso ancora più urgente dall’elezione di Donald Trump, è al centro del vertice informale dei leader europei in programma domani a Bruxelles. Ma anche se non è ufficialmente in agenda, il tema dei dazi minacciati dalla nuova amministrazione americana sarà sicuramente toccato nel corso della riunione. Ai lavori, che prenderanno il via alle 11, parteciperanno anche il segretario generale della Nato Mark Rutte (a pranzo) e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, nella cena di lavoro.



“L’Europa – ha scritto il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa nella lettera di invito – deve assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa. Deve diventare più resiliente, più efficiente, più autonoma e più affidabile nel settore della sicurezza e della difesa. In tal modo, diventerà anche un partner transatlantico più forte, anche nel contesto della Nato, nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri”. Servono però risorse, e Costa riconosce che “il livello di investimenti, anche in ricerca e sviluppo, necessari per rafforzare la nostra capacità non è sostenibile per i singoli Stati membri”. Proprio di questo il presidente del Consiglio europeo aveva parlato in una telefonata con Giorgia Meloni lo scorso 21 gennaio. Nel corso del colloquio, aveva fatto sapere Palazzo Chigi, la premier aveva sottolineato “l’esigenza di rafforzare concretamente il pilastro europeo della Nato” e i due leader avevano “condiviso l’importanza e l’urgenza di lavorare su nuovi e più efficaci strumenti comuni per sostenere gli ingenti investimenti necessari”. Stesso argomento era stato posto nel corso di una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in cui si era discusso anche del “rafforzamento della competitività del settore industriale della difesa”. Anche domani, parlando con i partner, la presidente del Consiglio ribadirà la convinzione di un necessario passo avanti nella politica di difesa, nella convinzione che l’Europa debba diventare “un gigante geopolitico”, con una adeguata politica di sicurezza. Per farlo però servono risorse comunitarie. Anche per questo, nei giorni scorsi, l’Italia e altri 18 Paesi (tra cui Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Grecia) hanno inviato una lettera alla Banca europea per gli investimenti, chiedendo di “esplorare” nuove forme di sostegno e di “assumere un ruolo ancora più forte nel fornire finanziamenti agli investimenti e nel far leva sul settore privato per i finanziamenti per il settore della sicurezza e della difesa”.


Se il tema della difesa è una priorità dell’Ue, una vera e propria urgenza è quella dei possibili dazi che potrebbero essere decisi da Trump. Dopo quelli imposti a Canada, Messico e Cina, infatti, potrebbe essere il turno dell’Europa. “Certo che lo farò, l’Europa ci ha trattati malissimo”, ha ribadito il tycoon. La Commissione sta preparando la risposta. L’obiettivo è evitare una guerra commerciale, ma è pronta anche allo scontro, con un pacchetto di misure che penalizzino l’export Usa. Per rispondere efficacemente a Trump, però, è necessario che tutti gli Stati membri siano uniti e che nessuno scelga di aprire trattative autonome a beneficio del proprio Paese. E’ il sospetto che, alcuni, nutrono nei confronti di Meloni, unica leader europea presente all’Inauguration day. Proprio il suo ‘feeling’ con Trump, però, potrebbe essere utile per aprire un confronto ed evitare soluzioni unilaterali. “Uno scontro non conviene a nessuno: Stati Uniti e Europa sono economie complementari”, ha detto la presidente del Consiglio lunedì scorso ad Al-Ula in Arabia saudita, auspicando un “dialogo” per arrivare a “una soluzione equilibrata e bilanciata”. Intanto, a poche settimane dalle elezioni in Germania, dove sta sostenendo con forza il partito di ultra destra Alternative fur Deutschland, Elon Musk torna a far discutere. Con un post su X, il fondatore di Tesla ha lanciato oggi il movimento “MEGA”, ovvero Make Europe Great Again, richiamo all’acronimo MAGA dei sostenitori di Trump. “Popoli d’Europa: unitevi al movimento MEGA! Rendiamo di nuovo grande l’Europa!”, ha scritto il miliardario, senza fornire ulteriori dettagli.