Ue, pacchetto industria Difesa: almeno 50% appalti intra-Ue per 2030
Ue, pacchetto industria Difesa: almeno 50% appalti intra-Ue per 2030Roma, 5 mar. (askanews) – La Commissione europea ha presentato la nuova strategia industriale europea sulla difesa, che secondo quanto riporta un comunicato punta a definire “una visione chiara e a lungo termine per conseguire la prontezza industriale” nel comparto. Come primo strumento immediato e centrale per realizzare la strategia, Bruxelles ha elaborato una proposta legislativa per un programma europeo per l’industria della difesa (Edis) e un quadro di misure volte a garantire la disponibilità e l’approvvigionamento tempestivi di prodotti per la difesa.
La strategia fissa una serie di indicatori per “misurare i progressi compiuti dagli Stati membri verso la preparazione industriale”. In particolare, il primo prevede che i Paesi Ue sono sollecitati a acquisire almeno il 40% del materiale di difesa in modo collaborativo entro il 2030; garantire che, sempre entro il 2030, il valore degli scambi di difesa intra-Ue rappresenti almeno il 35% del valore del mercato della difesa dell’Unione; compiere progressi costanti verso l’acquisizione di almeno il 50% del proprio bilancio per gli appalti nel settore della difesa all’interno dell’Ue entro il 2030 e il 60% entro il 2035. Inoltre la strategia delinea una lunga serie di sfide. Tra queste, prosegue il comunicato, sostenere un’espressione più efficiente della domanda di difesa collettiva degli Stati membri; garantire la disponibilità di tutti i prodotti per la difesa attraverso una industria più reattiva; “integrare una cultura della preparazione alla difesa in tutte le politiche, in particolare chiedendo una revisione della politica di prestito della Banca europea per gli investimenti quest’anno”, si legge.
La strategia Ue chiede inoltre di “sviluppare legami più stretti con l’Ucraina attraverso la sua partecipazione alle iniziative dell’Unione a sostegno dell’industria della difesa”; collaborare con la Nato e i partner strategici, che condividono gli stessi principi e internazionali e, di nuovo, cooperare più strettamente con l’Ucraina.