Ue propone riforma dell’Unione doganale: più IA e autorità unica
Ue propone riforma dell’Unione doganale: più IA e autorità unicaRoma, 17 mag. (askanews) – La Commissione europea ha presentato una serie di proposte di riforma dell’Unione doganale, istituita nel 1968, che prevedono un ampio utilizzo dell’intelligenza artificiale, anche sui controlli, una nuova autorità europea, un portale unico per le imprese e una revisione delle regole sul commercio elettronico, mentre viene eliminata l’esenzione dai dazi doganali dei pacchi con merci di valore inferiore ai 150 euro.
Con un comunicato, l’esecutivo comunitario sostiene che le misure proposte “illustrano una visione all’avanguardia a livello mondiale basata sui dati per le dogane dell’Ue, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese, in particolare per gli operatori commerciali più affidabili”. Le dichiarazioni tradizionali verranno sostituite “con un approccio più intelligente alla vigilanza sulle importazioni basato sui dati”, si legge. Bruxelles rileva che le dogane subiscono pressioni dovute a un enorme incremento dei volumi commerciali, in particolare nel commercio elettronico, ma anche per il rapido aumento delle norme dell’Ue che devono essere verificate alle frontiere e l’evoluzione delle realtà e delle crisi geopolitiche. Inoltre la Commisione vuole un quadro doganale “adatto a un’era più verde”, oltre che digitale.
Bruxelles propone innanzittto una nuova autorità doganale europea, cui spetterebbe il compito di “presiedere un centro doganale digitale europeo che fungerà da motore del nuovo sistema. Il centro dati – si legge – sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell’Ue”, con risparmi stimati per 2 miliardi di euro l’anno. Le imprese che intendano introdurre merci nell’Unione “potranno registrare tutte le informazioni sui prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online: il nuovo centro doganale digitale europeo. Questa tecnologia all’avanguardia raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, attraverso l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una visione a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci”.
Un unico portale, quindi, per la presentazione delle informazioni doganali. Viene poi prevista la suddivisione tra processi operativi e catene di approvvigionamento ritenute “completamente trasparenti” con operatori commerciali giudicati “più affidabili”, (operatori “Trust and Check”, Fiducia e Controllo”) che potranno mettere le loro merci in circolazione nell’Ue senza alcun intervento doganale attivo. Secondo le proposte, il centro digitale sarà operativo per le spedizioni del commercio elettronico a partire dal 2028; seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori nel 2032. Gli operatori Trust and Check (Fiducia e Controllo) potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente dal luogo in cui le merci entrano nell’Unione. Un riesame nel 2035 valuterà l’opportunità di estendere tale possibilità a tutti gli operatori commerciali, aggiunge la Commissione, quando il centro diventerà obbligatorio a partire dal 2038.
Le proposte prevedono poi che l’intelligenza artificiale venga utilizzata “per analizzare e monitorare i dati e prevedere i problemi perfino prima che le merci abbiano iniziato il loro viaggio verso l’Unione. Le autorità doganali dell’Ue – si legge – potranno in tal modo concentrare i loro sforzi e le loro risorse dove sono più necessari: per impedire l’ingresso nell’Unione di merci pericolose o illegali e far rispettare il numero crescente di leggi dell’Unione che vietano determinate merci contrarie ai valori comuni, ad esempio nel settore dei cambiamenti climatici, della deforestazione e del lavoro forzato”. Ma il sistema basato sulla IA contribuirà anche “a garantire una corretta riscossione dei dazi e delle imposte, a vantaggio dei bilanci nazionali”, sostiene la Commissione.
“Le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate a livello dell’Unione attraverso la nuova autorità doganale dell’Ue – riporta ancora il comunicato – che agirà sulla base dei dati forniti tramite il centro doganale digitale europeo”.
La riforma ha poi un altro elemento chiave nel puntare a che le merci vendute online nell’Ue rispettino tutti gli obblighi doganali. “Si tratta di un’importante innovazione rispetto all’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. Le piattaforme – dice la Commissione – avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l’Iva siano pagati al momento dell’acquisto”.
Nel contempo la riforma elimina l’attuale soglia in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti dai dazi doganali, che secondo Bruxelles è “ampiamente sfruttata dagli autori di frodi: fino al 65% di tali pacchi che entrano nell’Ue è attualmente sottovalutato al fine di evitare i dazi doganali all’importazione”.
La riforma semplifica inoltre il calcolo dei dazi doganali per le merci di modesto valore più comuni acquistate da paesi terzi, “riducendo a quattro le migliaia di possibili categorie di dazi doganali”. Il nuovo regime, secondo l’Ue, apporterà entrate doganali supplementari dell’ordine di 1 miliardo di euro l’anno.