
Unionfood: export 2024 sale dell’11% a 23 miliardi di euro
Unionfood: export 2024 sale dell’11% a 23 miliardi di euroMilano, 11 apr. (askanews) – Unione Italiana Food che, in occasione della seconda Giornata nazionale del made in Italy (15 aprile) istituita da Mimit, ha diffuso i dati dell’export 2024 dei settori che rappresenta: dati in crescita dell’11% per un totale che sfiora i 23 miliardi di euro. Un contributo significativo tenendo conto che nel gennaio/dicembre 2024 il settore alimentare ha esportato beni per circa 57 miliardi di euro, di cui oltre il 40% delle aziende dei settori di Unione italiana food. Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Polonia si confermano i principali mercati di destinazione.
Nel dettaglio, il 2024 ha visto brillare soprattutto l’export di pasta che registra un incremento del 4,8%, per un totale a valore di 4,02 miliardi; dei prodotti da forno (+ 13,3%), per un valore di 4,3 miliardi di euro; c’è poi un +8,9% del caffè, per un valore di 2,66 miliardi di euro e un +17,2% di cacao e cioccolato che si attestano a 2,88 miliardi di valore dell’export. Performance brillanti anche per altri comparti: brodi, minestre, salse e sughi (+13,4%), cereali da prima colazione (+18,4%), chips e snack (+44,6%), confetteria (+20,5%), gelati (+10,8%) e integratori (+12,4%) Secondo Unione italiana food, il successo del made in Italy alimentare non si basa solo sulla qualità dei prodotti, ma anche sull’esperienza emotiva che genera. Il ricordo di un piatto gustato in Italia crea un legame con il prodotto, che spinge il consumatore internazionale a ricercarlo anche nel proprio Paese. Secondo le stime di Istat, sono oltre 250 milioni i turisti stranieri che nel 2024 hanno visitato l’Italia. E un’indagine del Touring Club Italia rivela che 7 ristoratori italiani su 10 hanno riscontrato una crescita nella cultura enogastronomica degli ospiti internazionali, che risultano particolarmente interessati a conoscere la provenienza degli ingredienti (28%), la storia (25%) e le tecniche di preparazione dei piatti che consumano (14%).