Utile crollato a -64%, Volkswagen: urgente necessità di agire, ci servono tagli dolorosi
Utile crollato a -64%, Volkswagen: urgente necessità di agire, ci servono tagli dolorosiMilano, 30 ott. (askanews) – La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha registrato nel terzo trimestre 2024 un crollo dell’utile del 63,7% a 1,58 miliardi e del 42% dell’utile operativo a 2,86 miliardi, mentre il fatturato si attesta a 78,5 miliardi (-0,5%). I risultati hanno risentito dell’aumento dei costi fissi e degli accantonamenti per la ristrutturazione, spiega l’azienda. Le vendite di veicoli sono diminuite dell’8,3% nel periodo. Alla fine di settembre 2024, la liquidità netta del gruppo era negativa per 160,6 miliardi (-147,4 mld a fine 2023). “I risultati dei nove mesi riflettono un contesto di mercato difficile e sottolineano l’importanza di realizzare i programmi di performance che abbiamo lanciato in tutto il gruppo”, ha commentato Arno Antlitz, Cfo e COO di Volkswagen. “Il marchio Volkswagen ha registrato un margine operativo di appena il 2% dopo nove mesi. Ciò evidenzia l’urgente necessità di ridurre significativamente i costi e di aumentare l’efficienza. La nostra dinamica di prodotto ci dà fiducia – ha proseguito -. Il significativo miglioramento degli ordini in Europa occidentale nel terzo trimestre rispetto all’anno precedente testimonia il rafforzamento della nostra gamma di prodotti, dalle auto con motore a combustione agli ibridi e ai veicoli completamente elettrici. Dal punto di vista operativo, ci aspettiamo una fine dell’anno più forte, grazie all’aumento dei volumi e ai nuovi modelli interessanti di tutti i marchi”.
Ma, gli ultimi dati di Bilancio di Volkswagen “dimostrano l’urgente necessità di agire e di misure dolorose”, ha affermato il direttore finanziario e direttore generale del gruppo automobilistico tedesco, Arno Antlitz, durante la teleconferenza di presentazione dei risultati di terzo trimestre e primi nove mesi dell’anno. “So bene che i tagli che fronteggiamo sono duri per ognuno di noi, tuttavia è nostra responsabilità (procedere) per il futuro di questa società”, ha avvertito. Secondo il dirigente “i costi nelle nostre attività in Germania sono lontani dall’essere competitivi e non possono continuare a questi livelli”. Antlitz ha precisato che “alla luce della riservatezza delle discussioni con le parti sociali” non intendeva “speculare sulle indiscrezioni di stampa” in merito ai piani di riassetto.
Lunedì scorso la presidente del Consiglio aziendale del gruppo, Daniela Cavallo, un organismo del gruppo nominato dai lavoratori, ha riferito che il management ha elaborato un piano che prevede – per la prima volta nella storia di Volkswagen – la chiusura di almeno di 3 dei 10 impianti in Germania, assieme a un taglio del 10% sui salari e il loro successivo congelamento su 2025 e 2026. L’obiettivo è risparmiare 4 miliardi. In diverse città, tra cui Osnabrueck dove si trova una delle tre fabbriche a rischio chiusura hanno avuto luogo manifestazioni di protesta e scioperi dei lavoratori.
A pesare la flessione in Cina (-10%), che ha penalizzato anche i conti della controllata Porsche, e in Europa (-1%) che non è stata compensata dalla crescita negli Usa (+7%) e in Sud America (+15%). Anche l’altro brand premium Audi è in difficoltà a causa delle vendite deludenti dei modelli elettrici che hanno portato alla decisione di interrompere la produzione a partire dalla fine di febbraio 2025 nello stabilimento di Bruxelles, dove viene prodotto il suv bev Q8 e-tron con circa 3mila addetti.