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Valditara: un patto scuola-privati per rilanciare l’edilizia scolastica

Valditara: un patto scuola-privati per rilanciare l’edilizia scolasticaMilano, 30 ott. (askanews) – Far conoscere lo strumento del “Partenariato pubblico-privato” per rendere più agevoli e efficienti gli interventi sulle infrastrutture scolastiche. Con questo obiettivo l’”Associazione costruire scuole” ha realizzato – con il contributo di esperti e professionisti impegnati in ambiti diversi – un e-book per approfondire ed evidenziare le opportunità che il Partenariato pubblico-privato presenta, anche alla luce dei finanziamenti previsti per gli interventi sulle infrastrutture scolastiche.

L’e-book dal titolo “Partenariato pubblico-privato e infrastrutture educative” è stato presentato nel corso di un seminario che si è svolto al Palazzo Regione Lombardia. Al seminario coordinato da Gianni Verga hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito collegato da remoto, Simona Tironi, assessore Istruzione formazione e lavoro Regione Lombardia, Mario Comba, professore di Diritto Comparato dell’Università di Torino e consigliere del ministro, Silvio Bosetti e Giulia Terlizzi, curatori della ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. “Siamo convinti – ha detto il ministro Valditara – dell’importanza di dar vita a un’alleanza per la scuola, un patto tra privati e istituzioni pubbliche per realizzare ex novo o ammodernare gli edifici scolastici in ogni area d’Italia. Lo strumento della partnership pubblico-privato, ampiamente consolidato in altri settori quali trasporti e sanità, potrà essere promosso anche in ambito scolastico con l’introduzione del project financing. Nel 2024 partiremo con una sperimentazione: ovviamente occorre avere la collaborazione degli enti locali, che sono i proprietari delle strutture. Se l’esperimento funzionerà potremo attuare un’autentica rivoluzione nell’edilizia scolastica, con tante scuole belle e all’avanguardia”.

“Il ministero ha fin da subito avuto una grande attenzione per l’edilizia scolastica – ha aggiunto il professor Mario Comba – basti pensare alle significative semplificazioni introdotte con il DL 13/23 e poi a tutto il lavoro svolto ed ancora in corso con il Pnnr. Ora l’attenzione è rivolta proprio al Partenariato Pubblico-Privato: gli strumenti giuridici già ci sono, e sono molto bene illustrati nella Ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. Bisogna applicarli alla realtà delle scuole e trovare le più efficienti modalità di cooperazione con gli enti competenti e le Regioni”. L’Italia nei prossimi cinque anni avrà un fabbisogno di 2000 nuove scuole; l’età media degli edifici scolastici esistenti è superiore ai 60 anni e molte di esse sono in uno stato di degrado, necessitano di adeguamento alle più recenti norme antisismiche e ambientali, sono inadatte alla digitalizzazione e alle nuove esigenze di sicurezza sanitaria evidenziate dalla crisi pandemica. Inoltre le strutture pensate per ospitare oltre 1.000.000 di nuovi studenti l’anno, sono decisamente sovradimensionate per il flusso demografico attuale: nel 2020 i nuovi studenti sono stati 450.000, nel 2030 saranno 380.000. Questi dati evidenziano solo in parte le necessità di intervento sulle infrastrutture scolastiche non più rimandabili, nella consapevolezza che il risanamento, l’adeguamento e il rinnovo del patrimonio infrastrutturale delle scuole italiane è cruciale per il futuro del Paese, dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni.

In questo contesto, il Comitato tecnico scientifico dell’associazione Costruire scuole – creato per approfondire le prospettive di rilanciare l’edilizia scolastica – ha preso in esame i vantaggi di una più diffusa introduzione del Partenariato Pubblico-Privato nelle procedure di Comuni Province proprietari e responsabili degli immobili. “L’edilizia nelle scuole italiane è in piena emergenza e impone pertanto una decisa capacità di rinnovamento e pianificazione – afferma il presidente di Costruire Scuole Silvio Bosetti – Noi stimiamo infatti che sia necessario ricostruire nei prossimi 5 anni oltre 2000 scuole. Edifici più vicini alla didattica, sicuri e con forte attenzione alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Questa situazione non può essere risolta da interventi disorganici, sia pure di rilevanti dimensioni come nel caso del Pnrr. Occorre accelerare nella convergenza e nella condivisione tra gli Enti Locali, le Autonomie Scolastiche e l’imprenditoria economica e finanziaria.” Il mercato del Partenariato Pubblico Privato -PPP- in Italia, si è sviluppato, nel periodo che va dal 2016 al 2021, con volumi diversi tra 5-10 miliardi di euro all’anno con previsione di crescita, e per circa 3 mila appalti all’anno, con andamento stabile. Dall’analisi è emerso che i settori che hanno maggiormente beneficiato del PPP sono stati il trasporto pubblico urbano (4,5 miliardi) ed extraurbano (2,5 miliardi) e gli ospedali (per 4 miliardi) mentre i casi per l’edilizia scolastica sono limitati con un valore totale di qualche decina di milioni di euro.

Il contributo del privato – viene evidenziato nell’e-book – non si limita all’apporto di capitali, ma introduce, a complemento dei finanziamenti pubblici, la cultura del project financing nella gestione di progetti per loro natura innovativi e incardinati nella cultura dei territori, permettendo di superare le difficoltà realizzative che spesso rendono difficile il pieno successo delle opere. “In Regione Lombardia siamo pronti a deliberare un osservatorio dedicato proprio all’edilizia scolastica che metterà al centro i nostri studenti – ha annunciato l’assessore della Regione Lombardia Simona Tironi – Per noi il benessere dei ragazzi è una priorità, perché le nuove strutture costruite dovranno essere belle ma soprattutto dovranno dare una ‘qualità di vita’ ottimale per le ore di studio. Per questo l’osservatorio dell’edilizia scolastica detterà le linee guida sulle quali i comuni dovranno attenersi per i prossimi bandi regionali”.