Milano, 2 apr. (askanews) – Il premio Angelo Betti per i benemeriti alla viticoltura delle Marche assegnato al Vinitaly di Verona, è andato all’azienda Pantaleoni Vini di Colonnata Alta (Ascoli Piceno). A segnalare questa Cantina è stato l’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche “per la sua testimonianza di legame ed attenzione per il territorio, perseguita attraverso l’utilizzo di pratiche produttive attente all’ambiente, per lasciarlo incontaminato con il rispetto del rapporto tra flora e fauna che determinano, così, un equilibrio naturale”.
Azienda con 19 ettari vitati a 450 metri di altitudine, è biologica dai primi anni Duemila. Oggi la conduzione è affidata a Francesca (con il marito enologo Giuseppe Infriccioli) e Federica, che affiancano il papà Nazzareno. La produzione complessiva è di circa 70mila bottiglie l’anno, con una quota export di circa il 30-35%. Francia, Stati Uniti, Belgio, Regno Unito e Giappone sono le principali rotte commerciali. Fra gli investimenti in programma dell’azienda, l’ampliamento della cantina per l’invecchiamento dei vini e l’aumento della superficie vitata potendo contare su una proprietà totale di 50 ettari. Il premio è stato assegnato al termine dell’inaugurazione, così come la cerimonia del Premio Vinitaly International. Nella categoria “Estero” è stato premiato Joseph Schuller, Master of Wine e managing director della Austrian Wine Academy, “per i meriti come fondatore del più importante centro WSET in Europa che, da 35 anni, forma 15mila studenti all’anno e il cui Campus ha avviato al percorso Master of Wine oltre 100 studenti”. Per l’Italia, invece, il premio è andato a Riccardo Cotarella, enologo e professore di Enologia all’Università della Tuscia di Viterbo, “per il costante impegno nel supportare le aziende del settore con la propria esperienza enologica, nella valorizzazione del vino italiano, e per il contributo nel far conoscere e promuovere i territori meno noti del Paese”.
Infine, per la nuova categoria “Innovation”, il riconoscimento è stato assegnato Marco Simonit, maestro potatore, “per la sua ricerca nel campo della viticoltura, che lo porta a offrire consulenze nei più importanti vigneti di tutto il mondo e per aver introdotto e diffuso una tecnica di potatura ramificata, meno invasiva e più rispettosa della natura delle piante”.