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Vino, Cantina Tollo Group porta i suoi Pecorino in giro per il mondo

Vino, Cantina Tollo Group porta i suoi Pecorino in giro per il mondoMilano, 25 gen. (askanews) – Si chiama “10 Shades of Pecorino Grapes” ed è il nome del roadshow ideato per raccontare al pubblico internazionale questo vitigno a bacca bianca e le sue espressioni ideato da Cantina Tollo Group, importante realtà cooperativa abruzzese da 14 milioni di bottiglie all’anno. Un tour che si è aperto il 16 gennaio a Milano e che nel corso del 2025 porterà l’azienda negli Usa, in Canada, in Giappone, in Vietnam, nel Regno Unito, in Repubblica Ceca, in Russia, in Kazakistan, in Azerbaijan e in Polonia, per poi tornare in Italia e concludersi a Roma. Durante le degustazioni guidate riservate alla stampa e agli operatori di settore saranno presentate le dieci referenze prodotte dall’azienda con il Pecorino (che da solo vale oltre 4 mln di euro, il 13% del fatturato totale dell’imbottigliato, e il 20% del quale è biologico), dallo spumante al fermo biologico, passando per la viticoltura eroica a 800 metri sul livello del mare e l’affinamento in anfora. Quattro di queste dieci etichette sono firmate Feudo Antico, il brand di alta gamma della cooperativa, tra cui spiccano in particolare i notevoli “Tullum Docg”, il “Tullum Docg Organic fermentazione spontanea”, e il “Casadonna Pecorino Terre Aquilane Igp”.



“Siamo tra i primi produttori ad aver creduto nelle potenzialità di questo vitigno e con questo tour vogliamo presentare ai mercati internazionali tutte le possibili interpretazioni di questa meravigliosa varietà, capace di incontrare il gusto contemporaneo dei consumatori che sempre più si orientano verso vini bianchi longevi, freschi e versatili ancor più se da uve bianche tipiche o autoctone” ha spiegato ad askanews il Dg di Cantina Tollo, Sandro Ciavattella, evidenziando che “le nostre referenze nell’ultimo biennio hanno registrato un aumento dei volumi di vendita del 26%”. Cantina Tollo conta oggi circa 625 soci e 2.500 ettari coltivati dalle colline del litorale fino alle pendici della Maiella, in un territorio da sempre vocato alla produzione vitivinicola, rappresentato soprattutto dai vitigni tipici e autoctoni del territorio: Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Maiolica e Cococciola. Reduce da due anni drammatici, con la vendemmia 2023 cui la Peronospora ha fatto segnare -70% del raccolto e la 2024 che a causa delle temperature torride e della siccità ha visto “i nostri soci conferire 180mila quintali di uve, oltre il 60% in meno rispetto alla media”, anche il Gruppo teatino punta sul 2025 per recuperare sia sul fronte dello sfuso che dell’imbottigliato che, a chiusura dell’anno scorso, avevano fatto registrare rispettivamente un -77% di fatturato e -6% delle vendite delle bottiglie. Le premesse di una ripresa ci sono (a partire dai circa 350mila quintali di uva dell’ultima vendemmia) dato che dopo i primi 5 mesi del 2024/2025 il fatturato dello sfuso è in crescita sostanziale e quello dell’imbottigliato è in linea con lo stesso periodo dell’anno scorso ma con un lieve aumento della marginalità media e del prezzo medio, obiettivi che l’azienda si è prefissata di raggiungere.


“Quest’anno pensiamo di riuscire a crescere del 5-6% a volume, cercando di migliorare il mix prodotto, cioè cercando di alzare sempre più la quota premium rispetto quelle entry level. In questo momento l’horeca pesa intorno ai 20 punti percentuali sul totale del fatturato e ci prefiggiamo l’obiettivo nel corso dei prossimi anni di crescere di circa il 5%. Fin dal mio ingresso il mio obiettivo è stato quello di cercare di lavorare sui margini e questo si è tradotto oggi con un miglioramento di quattro-cinque punti” ha proseguito Ciavattella, aggiungendo che abbiamo analizzato quali sono i prodotti che non performano bene, in alcuni casi abbiamo modificato i listini, in altri abbiamo fatto delle ottimizzazioni di prodotto. La Cantina ha bisogno anche di fare investimenti e questi si possono fare attraverso un miglioramento dei margini, una parte dei quali vengono naturalmente stornati ai soci che sono la nostra risorsa più importante. Successivamente – ha continuato – dobbiamo identificare dove investire per realizzare prodotti nuovi e migliori: ne è un esempio proprio il Pecorino sul quale abbiamo investito in ricerca e innovazione per cavalcare l’onda della crescente richiesta di vini bianchi di qualità”. “Ho voluto dare un imprinting sempre maggiore alla premiumizzazione: appena siamo entrati abbiamo fatto un’analisi che ci ha portato ad iniziare un restyling profondo di tutta la linea premium, grazie ad uno dei più grandi designer italiani del mondo delle etichette, Mario Di Paolo, con cui abbiamo lavorato molto e con grande sinergia al fine di identificare quelli che sono i nostri prodotti iconici, dandogli un tono e una veste che li valorizzasse per poi portarli alle fiere di Parigi, Dusseldorf e Verona e andare a venderli in in giro per il mondo” ha rimarcato ad askanews il 44enne manager pescarese nominato Dg dall’assemblea dei soci il 28 luglio 2024, evidenziando che “a Milano abbiamo presentato ufficialmente ‘Hedòs Bianco Terre d’Abruzzo Igp 2024’ e ‘Hedòs Rosè Terre d’Abruzzo Igp 2024’ (non è più 100% Cerasuolo ma un blend di Montepulciano e altre uve rosse, ndr) che avvieremo nell’Horeca ma successivamente valuteremo se inserirli non sul classico scaffale ma nelle enoteche della Gdo, spazi che sono sempre più frequenti in questo canale, caratterizzandoli anche dal punto di vista del prezzo”.


Oggi, la cooperativa presieduta da Gianluca Orsini, esporta per il 40% del proprio fatturato in oltre 50 Paesi, di cui i principali sono Germania, Canada, Russia, Olanda e Scandinavia. Il Pecorino piace invece sopratutto in Olanda, Belgio, Canada e in alcuni Paesi dell’Est Europa. “Noi lavoriamo molto anche sulle ‘private label’, che differenziamo in ‘private label’ ed ‘exclusive label’ che produciamo soprattutto per la grande distribuzione estera, con la Germania che vuole quasi esclusivamente in ‘exclusive label’” ha precisato Ciavattella, sottolineando che “anche su questo fronte però cercheremo di veicolare sempre di più il vino con il nostro marchio”. (Alessandro Pestalozza)