Vino, Confagricoltura: è emergenza Flavescenza dorata, servono fondi
Vino, Confagricoltura: è emergenza Flavescenza dorata, servono fondi
Convegno da Antinori nel Chianti Classico. Giansanti: serve fare squadra
Milano, 15 mar. (askanews) – La crescente diffusione della Flavescenza dorata preoccupa i produttori vitivinicoli italiani. Dal convegno che si è tenuto oggi all’auditorium di Antinori nel Chianti Classico a Bargino (Firenze), Confagricoltura ha lanciato oggi un appello alle istituzioni per un intervento efficace per evitare che questa malattia, una delle più distruttive dei vigneti, comprometta il potenziale produttivo di intere zone viticole. Le aree più colpite da questa grave malattia epidemica che porta a un graduale deperimento della vegetazione condizionando la produzione della vite, sono Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, e anche in Toscana sono stati segnalati di recente nuovi focolai.
“Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più, c’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro” ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sottolienado che “dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”.
Il presidente della Commissione Industria, Attività produttive, Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, ha spiegato che il governo è conscio dell’importanza del tema, ricordando che “la fitopatia è difficile da contrastare senza fitofarmaci e per affrontare la questione sono fondamentali l’innovazione e le TEA”. A De Carlo ha fatto eco il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, precisando che questo tema “è stato uno dei primi argomenti in discussione in Commissione: siamo e staremo vigili, e siamo consapevoli che le risorse ad oggi disponibili sono esigue e che occorre che lo Stato investa di più per il contrasto alla fitopatia”.
Informazione, formazione e un ruolo proattivo del viticoltore sono elementi vitali per la gestione della malattia, hanno ribadito Elisa Angelini del CREA, Claudio Ioratti e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach, che hanno ripercorso la diffusione e l’andamento della Flavescenza dorata e illustrato le linee di ricerca in corso. L’aumento dell’incidenza della fitopatia ha molteplici cause, fra cui la ridotta disponibilità di fitofarmaci, i cambiamenti climatici, la difficoltà a contenere l’insetto vettore e la presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione. “Il decreto di lotta obbligatoria alla Flavescenza dorata è del 2000 – ha evidenziato il direttore generale del CREA, Stefano Vaccari – occorre cambiare qualcosa; ad esempio, il regime sanzionatorio che evidentemente va inasprito per far rispettare le regole”.
“E’ necessario un coordinamento tra i vari sistemi, regionali e nazionale, con il supporto dei consorzi di tutela, ma è soprattutto necessario avere risorse” ha aggiunto il presidente della FNP Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, concludendo “per rafforzare la strategia di contrasto alla Flavescenza dorata sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione, in grado non solo di finanziare la sostituzione delle viti estirpate, ma anche e soprattutto di coprire il potenziamento di una serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia”.
“Dietro il controllo della fitopatia c’è molto di più, c’è il tema dell’economia di un territorio e c’è la questione del lavoro” ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sottolienado che “dobbiamo fare squadra e collaborare con tutte le istituzioni, perché la situazione è di emergenza e per questo chiediamo che vengano assegnati fondi di emergenza”.
Il presidente della Commissione Industria, Attività produttive, Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, ha spiegato che il governo è conscio dell’importanza del tema, ricordando che “la fitopatia è difficile da contrastare senza fitofarmaci e per affrontare la questione sono fondamentali l’innovazione e le TEA”. A De Carlo ha fatto eco il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, precisando che questo tema “è stato uno dei primi argomenti in discussione in Commissione: siamo e staremo vigili, e siamo consapevoli che le risorse ad oggi disponibili sono esigue e che occorre che lo Stato investa di più per il contrasto alla fitopatia”.
Informazione, formazione e un ruolo proattivo del viticoltore sono elementi vitali per la gestione della malattia, hanno ribadito Elisa Angelini del CREA, Claudio Ioratti e Mario Pezzotti della Fondazione Edmund Mach, che hanno ripercorso la diffusione e l’andamento della Flavescenza dorata e illustrato le linee di ricerca in corso. L’aumento dell’incidenza della fitopatia ha molteplici cause, fra cui la ridotta disponibilità di fitofarmaci, i cambiamenti climatici, la difficoltà a contenere l’insetto vettore e la presenza di superfici vitate incolte che di fatto fungono da serbatoi di infezione. “Il decreto di lotta obbligatoria alla Flavescenza dorata è del 2000 – ha evidenziato il direttore generale del CREA, Stefano Vaccari – occorre cambiare qualcosa; ad esempio, il regime sanzionatorio che evidentemente va inasprito per far rispettare le regole”.
“E’ necessario un coordinamento tra i vari sistemi, regionali e nazionale, con il supporto dei consorzi di tutela, ma è soprattutto necessario avere risorse” ha aggiunto il presidente della FNP Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, concludendo “per rafforzare la strategia di contrasto alla Flavescenza dorata sono necessari fondi appropriati e commisurati alla gravità della situazione, in grado non solo di finanziare la sostituzione delle viti estirpate, ma anche e soprattutto di coprire il potenziamento di una serie di azioni coordinate di lotta alla fitopatia”.