Vino, in 2023 in Veneto 13,6 mln di q. uva prodotta: -9,3% su 2022
Vino, in 2023 in Veneto 13,6 mln di q. uva prodotta: -9,3% su 2022Milano, 27 dic. (askanews) – La produzione vendemmiale in Veneto è stata di poco più di 13,6 milioni di quintali di uva, in calo del 9,3% rispetto alla vendemmia 2022. I problemi fitosanitari, in particolare peronospora, e climatici, con forti eventi grandigeni, hanno ridotto le iniziali stime positive. Ad uscirne penalizzate sono soprattutto le uve a bacca bianca (-10,4%) rispetto alle uve a bacca nera (-4,6%) e le produzioni Doc (-11,8%), mentre hanno registrato lievi aumenti di produzione le uve destinate a Igt (+1,6%) e i vini varietali/generici (+12,2%). Si tratta in gran parte di uve destinate alla produzione di vini Doc (70%), Docg (10,1%) e Igt (16,3%). Di conseguenza, anche la produzione di vino è diminuita rispetto all’anno precedente, scendendo a 10,9 mln di ettolitri (contro i 12,6 del 2022), con un calo del 13,4%. E’ quanto è emerso dal terzo appuntamento del trittico 2023 organizzato da Regione del Veneto, Veneto Agricoltura e Avepa.
La superficie vitata regionale è invece rimasta sostanzialmente invariata a 101.176 ettari: la graduatoria delle superfici vitate in base alle varietà di uva vede al primo posto il vitigno Glera (38.117 ettari, +3,8%), seguono Pinot Grigio (15.254 ettari, -4,6%), Garganega (8.600 ha, -2%), Corvina (6.980 ha, invariati), Merlot (5.790 ha, -3,3%), Chardonnay (5.486 ha, invariati) e via via tutti gli altri. “L’anno scorso abbiamo avuto un incremento del valore delle esportazioni del 14% con 2,84 miliardi di euro, e nei primi nove mesi del 2023 la Regione ha già esportato per 2,04 miliardi di euro, segnando una contrazione, per la prima volta dopo anni, dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in linea comunque con il trend nazionale” ha spiegato Alessandra Liviero, dirigente Economia e Comunicazione di Veneto Agricoltura, ricordando che nel terzo trimestre 2023, l’Italia presenta un fatturato di circa 5,65 miliardi di euro, (-1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), un calo limitato dal contestuale incremento dei prezzi medi di vendita, considerando che le variazioni in termini quantitativi è stata anche superiore.